Dow corre e sostiene le Borse, bene Fca a Milano. Petrolio sopra 70 dollari
–di E. Micheli e A.Fontana
Le Borse europee hanno chiuso tutte in rialzo e vicine ai massimi di giornata trascinate dai minerari e dalle auto ma anche dai bancari mettendo in secondo piano il tema della guerra dei dazi Usa-Cina mentre si è ridimensionato il calo a Copenhagen di Danske Bank colpita dallo scandalo Estonia. Mentre il Dow Jones di Wall Street sta dando la caccia ai massimi dell’anno, avvicinando i 26500 punti (26617 il record in chiusura), tutti i principali indici europei hanno guadagnato in chiusura circa mezzo punto percentuale. Anche Piazza Affari, a lungo in rosso e piegata dalle vendite sulle utility (-2% Italgas, -1,5% A2a, -1% per Snam e Terna, ha comunque chiuso a +0,25% nel Ftse Mib. In fondo la paniere delle big Prysmian ha perso il 2,66% dopo il balzo di ieri e la cautela del management sulla seconda parte dell’anno. Dietrofront anche per Ferrari (-1,3%) all’indomani del piano al 2022. Brillante Buzzi (+2,2%) e il resto della galassia Exor-Agnelli: +2,1% per la holding, +1,8% Fca dopo le immatricolazioni europee di luglio e agosto. Bene i bancari. Exploit Astaldi (+12%). Nel resto d’Europa balzo del settore dei metalli industriali dopo il rialzo della guidance da parte di Salzgitter (+6%). Intanto sale oltre 70 dollari il barile di petrolio dopo il quinto calo settimanale consecutivo delle scorte di greggio Usa.
Wall Street ancora in rialzo
Wall Street è intanto rialzo nel Dow Jones mentre il Nasdaq è in calo: il focus è sulla “guerra commerciale” con la Cina e sui negoziati con il Canada per un accordo che sostituisca il Nafta. Sul fronte macroeconomico, ad agosto i nuovi cantieri edili avviati negli Stati Uniti sono rimbalzati (+9,2%) dopo due mesi di fila in calo grazie alle case multifamiliari ma i permessi richiesti per costruire – indicatore dell’attività futura – sono scesi (-5,7%) ai minimi di oltre un anno. Nel secondo trimestre del 2018 il deficit americano delle partite correnti si è ridotto del 17% a 104,46 miliardi di dollari da quello di 121,7 miliardi del primo trimestre.
Corrono le Fca
A Milano sono state premiate le Fiat Chrysler Automobiles, nel giorno della diffusione dei dati sulle immatricolazioni europee. In effetti mentre il mercato a luglio ha registrato un incremento del 10,1% e ad agosto del 29,8%, la società italo-americana ha vantato un rialzo delle vendite di nuove auto rispettivamente del 17,2% e 38,9%, beneficiando più che altro della volata di Jeep.
Ha frenato la corsa sul finale Ferrari, all’indomani della presentazione del piano triennale al 2022 firmato dal neo-ceo, Louis Camilleri, il cui focus è stato sui nuovi modelli: la Rossa lancerà nel prossimo triennio 15 nuove auto, tra le quali il suv ‘Purosangue’, anche se l’ad ha sottolineato che si tratterà più di un crossover di lusso che di un vero e proprio fuoristrada, che non sarebbe in linea con lo spirito della casa.
Banche ai massimi da oltre un mese: +6% Mps
Nonostante la correzione dei Btp, il settore bancario ha proseguito nella fase di recupero è ha toccato i massimi degli ultimi 40 giorni nell’indice Ftse Italia Banche: a guidare il gruppo degli istituti sul Ftse Mib è stata Bper (+1,5%) seguita da Unicredit(+1,4%) e da Intesa Sanpaolo(+1,3%). La migliore del listino è stata invece Monte dei Paschi di Siena (+6,1%). Bene anche Banca Carige (+1,1%) alla vigilia della assemblea degli azionisti per il rinnovo del consiglio di amministrazione: il Tribunale di Genova ha respinto parzialmente il ricorso della Malacalza Investimenti chiedendo al presidente della assemblea di ammettere la lista di candidati presentata dalla Pop12 di Raffaele Mincione. Prima della pubblicazione dei conti semestrali OVS è salita di oltre il 5%. In discesa Trevi Finanziaria Industriale, ieri balzata sopra 35 centesimi per azione dopo l’accordo di standstill concluso con gli istituti creditori: oggi il titolo è sceso del 7,1%. Le performance migliori dell’intero listino sono state quelle di Agatos(+22,5%) dopo che la holding degli impianti di energia e rinnovabili ha annunciato il proprio piano al 2022 prevedendo un ebit a fine piano a 7,7 milioni di euro (dagli 0,3 attesi per questo esercizio) su un valore della produzione a 55 milioni (da 12,2 previsto nel 2018). In doppia cifra Astaldi: dopo la cessione della concessione relativa all’Ospedale di Mestre, gli operatori sono tornati sul titolo che viaggiava sui minimi storici in vista della approvazione della semestrale (prevista per la prossima settimana) e di novità sull’operazione di cessione della concessione relativa al ponte sul Bosforo.
Euro sotto 1,17 dollari, petrolioin forte rialzo dopo scorte Usa
Sul mercato dei cambi l’euro è rimasto sotto la soglia di 1,17 nei confronti del biglietto verde, mentre gli investitori continuano a interrogarsi sulle mosse della Fed e della Bce. E’ inoltre stabile il cross nei confronti dello yen, nel giorno in cui la Boj ha confermato una politica monetaria ultra-espansiva con tassi negativi (segui qui i principali cross). Ha allungato il prezzo del barile di petrolio(segui qui Brent e Wti) : nella settimana conclusa il 14 settembre scorso le scorte di petrolio negli Stati Uniti hanno registrato un altro calo, quasi in linea alle stime. Il dato e’ sceso di 2,057 milioni di barili a 394,137 milioni di unita’ mentre gli analisti attendevano una contrazione di 2,1 milioni di barili dopo la flessione nei sette giorni precedenti pari a 5,296 milioni di barili.
Stabile l’euro/yen a 131 e il cambio dollaro/yen a 112,2. Senza sorprese la riunione della Banca del Giappone che ha mantenuto uno status quo delle sue misure monetarie ultra-accomodanti ed ha assicurato che manterrà i tassi di interesse estremamente bassi “per un periodo prolungato”, confermando gli orientamenti introdotti per la prima volta a luglio. In una dichiarazione rilasciata dopo un incontro di due giorni, BoJ cita tra i rischi “le conseguenze delle misure protezionistiche”. Il consiglio ha votato 7-2 per mantenere i tassi di interesse a breve termine a -0,1% e mantenere l’obiettivo per il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni intorno a zero.
Btp, spread torna ad allargarsi. Rendimento 10 anni a 2,68%
Inversione di tendenza per i titoli di Stato italiani che, dopo giorni di recupero, segnano una performance negativa con lo spread BTp/Bund che torna sulla soglia dei 220 punti base dopo aver toccato ieri i minimi dall’insediamento del Governo Conte. Dopo un avvio in leggero calo, infatti, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin T0005323032) e il pari scadenza tedesco ha infatti chiuso in rialzo di 7 punti base a 220 punti. In netto rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha terminato la seduta al 2,68% dal 2,61% del riferimento della vigilia, dopo un minimo al 2,56% fatto segnare nelle prime battute di oggi.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)