Wall Street da record scaccia ogni timore, Piazza Affari chiude a +0,5%
I risultati sopra le attese dell’economia Usa danno la carica a Wall Street che trascina al rialzo i listini europei, tutti a fine seduta in territorio positivo (leggi qui gli indici principali). I nuovi record degli indici Dj e S&P 500 – spinti da Amazon e Apple – testimoniano il calo dei timori degli investitori internazionali rispetto alle tensioni commerciali tra Usa e Cina a pochi giorni dall’introduzione di nuovi dazi. Tariffe che scatteranno il 24 settembre su 200 miliardi di dollari di merci cinesi da parte di Washington e su 60 miliardi di prodotti made in Usa da parte di Pechino. Né i mercati sembrano spaventati dall’ipotesi, che tiene banco tra Londra e Bruxelles, di una Brexit senza accordo. Ma in Italia l’attenzione resta alta sulla Legge di Bilancio, come testimonia lo spread che a fine seduta ha chiuso in area 223 punti. Il FTSE MIB ha così terminato le contrattazioni con un guadagno dello 0,53%. Sul gradino più alto del podio Stmicroelectron (+3,5%) che ha beneficiato, come tutto il settore dell’high tech, dell’allentamento della morsa dei dazi. È salita la galassia Agnelli, in testa Fiat Chrysler Automobiles (+1,5%), ancora sulla scorta dei dati europei sulle immatricolazioni, migliori della media del mercato a luglio e agosto. Tra i bancari bene Unicredit, mentre hanno chiuso in territorio negativo gli altri big del credito e soprattutto Ubi Banca (-2,4%, il titolo peggiore). Male Saipem (-1,7%) alla vigilia della decisione del tribunale di Milano che ha condannato la società a una confisca di 197 milioni di euro nell’ambito della sentenza relativa al reato di corruzione in Algeria. Fuori dal listino principale ha brillato Astaldi.
Banche sulle montagne russe, Telecom alle prese con dossier Nextel
A Piazza Affari le banche hanno ingranato la marcia a inizio seduta ma alla fine ha chiuso in territorio positivo tra i big solo Unicredit e Banco Bpm. E’ finita sotto la parità anche Mediobanca , nel giorno in cui si è riunito il cda per approvare in via definitiva i conti del bilancio del 2017-2018. Telecom Italia, dopo un avvio in calo, ha più volte cambiato la direzione di marcia, sull’onda delle indiscrezioni secondo le quali l’ad, Amos Genish, sta trattando in Brasile l’acquisizione di Nextel Brasile. E’ inoltre scattato il conto alla rovescia per il cda convocato lunedì, chiamato ad analizzare sia i conti, sia i dossier caldi sul tavolo del management, tra i quali la cessione di Persidera, il 5G e l’eventuale cessione di Sparkle.
E’ continuata la corsa di Fca, mentre rallenta il rally di Ferrari
La galassia Agnelli ha brillato con Fiat Chrysler Automobiles che continua a beneficiare dei dati europei sulle immatricolazioni, risultati migliori di quelli del mercato sia a luglio, sia ad agosto. Ferrari , dopo un avvio tonico, ha rallentato il passo a pochi giorni dalla presentazione del piano industriale fino al 2022. Sale intanto l’attesa per l’imminente quotazione di Aston Martin che, dovrebbe sbarcare alla Borsa di Londra il prossimo 3 ottobre. La società è valutata tra 4 e i 5 miliardi di sterline.
Carige sotto tono nel giorno dell’assemblea: Modiano sarà presidente
Fuori dal paniere principale i riflettori sono rimasti puntati di Bca Carige, nel giorno in cui si è riunita l’assemblea dei soci per nominare il nuovo cda. Dopo un duro faccia a faccia in assemblea, Malacalza Investimenti ha strappato la maggioranza dei consiglieri del nuovo cda, che sarà così guidato da Pietro Modiano nel ruolo di presidente. Dopo una prima parte di seduta poco mossa, in Borsa sono però scattate le vendite, con il titolo che a tratti ha ceduto oltre il 4% con gli investitori rimasti freddi davanti all’esito dell’assise.
Guala Closures è rimasta sotto la lente a Piazza Affari, dopo che Equita ha iniziato la copertura dell’azienda che produce tappi raccomandando cautela. I titoli di Guala sono sbarcati a Piazza Affari, segmento Star, a inizio agosto, a seguito della business combination con la Spac Space4, il veicolo lanciato da Roberto Italia, Edoardo Subert e Carlo Pagliani. Dal primo giorno di quotazione, lo scorso sei agosto, a ieri, quando sono scivolate sotto la soglia dei nove euro, le azioni hanno perso quasi il 10% del proprio valore. Oggi stanno tentando il recupero.
Equita, che in fase di ipo è stata specialista, ha iniziato la copertura della società emettendo il giudizio di ‘Hold’, mantenere. Gli esperti hanno tuttavia stimato un target di prezzo a 11,5 euro, livello superiore agli attuali corsi di Borsa.
L’Ocse lancia l’allarma sulla crescita mondiale
Intanto anche l’Ocse ha lanciato l’allarme, mettendo in conto che «l’espansione dell’economia mondiale forse è arrivata all’apice» e quest’anno e il prossimo rallenterà l’andatura. L’organizzazione ha dunque rivisto al ribasso le stime sul Pil mondiale a +3,7% sia per il 2018 che per il 2019, dando una sforbiciata rispettivamente dello 0,1 e dello 0,2%. Il taglio delle stime ha riguardato anche il nostro Paese, con il pil italiano 2018 ritoccato al +1,2% per quest’anno dal +1,4%. Per l’organizzazione pesano l’incertezza politica, l’aumento dei tassi d’interesse e la minore creazione di posti di lavoro. Per altro l’’Italia rimane sorvegliata speciale nell’attesa, come detto, che siano svelati i dettagli sulla Legge di Bilancio e soprattutto dei target finanziari statali e in primis quello sul rapporto tra deficit e pil.
Economia Usa sempre più tonica: sussidi disoccupazione ai minimi dal ’69
Intanto l’economia americana dà segnali di tonicità. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scese confermandosi per la terza settimana di fila sui minimi di 49 anni. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate di 3.000 unità a 201mila unità, minimo del dicembre 1969. Gli analisti attendevano un dato a quota 210.000 unità. La media delle ultime quattro settimane, un dato più indicativo e meno volatile, ha registrato un calo di 2.250 unità a 205.750. Il tutto succede in vista della riunione della Fed della settimana prossima. Un rialzo dei tassi è dato per scontato.
Euro riguadagna terreno sul dollaro e supera quota 1,17
Sul fronte valutario, l’euro ha continuato a guadagnare terreno nei confronti del dollaro e verso le fine delle contrattazioni viene scambiato a 1,175 nei confronti del biglietto verde (1,1687 ieri in chiusura). In calo il prezzo del petrolio: il Wti con contratto di consegna a novembre viene scambiato a 70,59 dollari al barile (-0,25%) e il Brent del Mare del Nord stesso mese a 78,75 dollari, in flessione dello 0,83%.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)