Allegria di naufragi

LUCA BOTTURA

Grazie ai poteri forti, al gruppo Bilderberg, e alle compagnie telefoniche ebraiche gestite da George Soros, ho ricevuto l’intercettazione relativa a un colloquio avuto tra il senatore De Falco e Luigi Di Maio prima del voto che ha fatto saltare in commissione il condono su Ischia. La propongo integralmente.

De Falco: «Sono De Falco da Livorno, parlo con il capo politico?
Di Maio: «Sì, buonasera comandante De Falco»
De Falco: «Mi dica il suo nome per favore»
Di Maio: «Sono Luigi Di Maio, comandante»
De Falco: «Di Maio? Ascolti Di Maio. Ci sono persone intrappolate dal Governo. Gente che vi aveva dato il voto per l’onestà, e adesso li prendete per il culo facendo i condoni. Adesso lei va con la sua auto blu sotto la prua di Palazzo Chigi, lato dritto. C’è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione capo Di Maio…».
Di Maio: «Comandante le dico una cosa…»
De Falco: «Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro? Non è in uno di quel talk show dove manco le fanno le domande».
Di Maio: «In questo momento il Governo è inclinato… C’è Salvini che…».
De Falco: «Ho capito. Ascolti: c’è gente che sta scendendo dalla biscaggina del terrazzo, quello dove lei faceva il fenomeno davanti a quattro gatti reclutati su Facebook”.
Di Maio: «Ah, quello».
De Falco: «Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale nel suo ufficio e mi dice quante persone e che cosa hanno. Chiaro? Mi dice se ci sono persone bisognose che si erano bevute la balla del cambiamento: ex comunisti, antifascisti, antirazzisti. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. È chiaro? Guardi Di Maio che lei si è salvato forse dal voto ma io la porto… veramente molto male… le faccio passare un’anima di guai. Vada a bordo, cazzo!»
Di Maio: «Comandante, per cortesia…»
De Falco: «No, per cortesia… lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo…».
Di Maio: «Io sto andando qua con la scialuppa del Giornale dei Giusti, sono qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua…».
De Falco: «Che sta facendo comandante?»
Di Maio: «Sto qua per coordinare i soccorsi… Poi, guardi, io non lo volevo neanche fare il capo. Solo che Alessandro è sempre in giro e…»
De Falco: «Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante? Lei lascia tutti i suoi elettori in balia di quel tizio vestito da Village People che sgombera i poveracci e lascia i fascisti nelle case occupate? Mi dica il motivo per cui non ci va!»
Di Maio: «Non ci sto andando perché ci sta l’altra lancia che si è fermata… Ha bucato…».
De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. C’è anche il mio soccorritore, la senatrice Nugnes».
Di Maio: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri politici Di Maio».
Di Maio: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so… Uno lo so. Ed è il suo. Avete fatto una figura da mappine. Ma me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Di Maio: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla… Ho anche il telefono scarico e Davide non risponde…».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Di Maio? È buio e vuole tornare a casa? Salga nel suo ufficio tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».
Di Maio: «Sono assieme a Toninelli. Dice che ha sangue al naso».
De Falco: «Salite tutti e due allora. Lei e il suo secondo salite, ora. È chiaro?».
Di Maio: «Comanda’, io voglio salire a bordo, adesso ho chiamato altri soccorritori… Solo che abbiamo tutti i giornali contro: adesso togliamo il finanziamento pubblico e…».
De Falco: «Lei è un’ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O!. E mi viene subito a dire quante persone ci sono».
Di Maio: «Va bene comandante».
De Falco: «Vada, subito!»
Di Maio (a un collaboratore): «Questo me lo cacci».

REP.IT

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