Troppi farmaci vecchi e costosi, il nuovo prontuario mira a risparmiare 2 miliardi

Togliere dal commercio i farmaci che non servono perché sono vecchi o “doppioni” di altri medicinali in commercio, abbattere i prezzi e accrescere l’utilizzo di generici e biosimilari. La commissione del ministero della salute sulla governance farmaceutica, composta tra l’altro da Silvio Garattini del Mario Negri, dall’ex assessore alla Salute emiliano Giovanni Bissoni e da Giuseppe Traversa dell’Istituto superiore di sanità ha concluso il lavoro iniziato pochi giorni dopo l’insediamento di Giulia Grillo, nel giugno scorso. L’idea della ministra è di risparmiare 2 miliardi grazie alle varie misure previste nel documento. In 10 pagine di testo si cerca di disegnare la politica farmaceutica del futuro, o meglio di dare i suggerimenti all’Aifa su come svilupparla. Si tratta di indicazioni su attività alle quali l’agenzia del farmaco, diretta da Li Bassi, in certi casi era già tenuta. Non sempre quindi dettano delle novità, anche se il punto di forza è aver scritto un intero documento per riassumere e mettere in chiaro alcuni punti.

Il primo punto riguarda la revisione del prontuario farmaceutico, cioè dell’elenco dei farmaci che vengono venduti del nostro paese. Si ribadisce che bisogna eliminare i farmaci inutili e puntare dove possibile sugli equivalenti. Come fa notare Garattini, secondo un’indagine della rivista Prescrire international, circa il 70% dei prodotti farmaceutici in commercio, un migliaio, sono “doppioni”

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