Troppi farmaci vecchi e costosi, il nuovo prontuario mira a risparmiare 2 miliardi
Qualche esempio? Nel prontuario ci sono 21
antidepressivi, dai prezzi molto diversi tra loro «ma nessuno ha mai
dimostrato effetti superiori», chiosa Garattini. Tanta offerta anche tra
gli anti ipertensivi che «magari agiscono in modo diverso ma non si può
dire che un gruppo di questi farmaci abbia fatto diminuire il numero di
ictus più degli altri», aggiunge il farmacologo.
Simile la situazione degli antidolorifici: «Ce ne sono tanti, ma
l’azione molto spesso è simile, in pochi hanno un valore aggiunto».
L’idea è prima di tutto quella di far sì che i prodotti uguali o
efficaci comunque contro la stessa patologia abbiano lo stesso prezzo,
quello del meno costoso. Pensiamo all’alendronato, usato per rafforzare
le ossa, lo producono 20 aziende e i prezzi sono diversissimi. «E se
invece ce n’è uno molto superiore a quelli simili – dice sempre
Garattini – bisogna chiedersi perché gli altri stanno nel prontuario.
Andrebbero tolti». L’idea è quella di affiancare ai criteri usati da
Ema, l’agenzia eropea, per aprovare i nuovi farmaci, cioè qualità,
efficacia e sicurezza anche quello del “valore terapeutico aggiunto”.
Gli esperti suggeriscono anche di approfondire la possibilità di dare ai
cittadini dosi personalizzate: è inutile fare acquistare 15 compresse
di antibiotico a chi deve prendere il farmaco per 10 giorni. Altro punto
su cui si insiste molto e quello dell’utilizzo dei farmaci equivalenti
per i quali è previsto l’avvio di campagne pubblicitarie. In Italia e
cittadini spendono circa 1 miliardo di euro l’anno per pagare la
differenza tra il prezzo del generico, rimborsato Stato, e quello di
farmaco di marca, che è più costoso. Le campagne informative devono
essere fatte presso i pazienti e medici anche riguardo ai biosimilari,
considerati sovrapponibili ai biologici. L’Agenzia inoltre deve
individuare le cosiddette equivalenze terapeutiche, indicare cioè quando
i farmaci con principi attivi diversi sono in categorie terapeutiche
omogenee, e cioè curano la stessa malattia. Serve per fare le gare
regionali per prodotti, come quelli anti colesterolo che anche se
differenti svolgono la stessa azione. In casi del genere si seleziona
quello che costa di meno. Si ribadisce che il principio non è solo
applicabile alle gare ma anche agli indirizzi prescrittivi che le
Regioni danno ai loro medici.
REP.IT
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