Dopo la ritirata europea è alta la tensione tra i due vicepremier

Un’uscita che soprattutto nel corpo parlamentare del Carroccio ha lasciato il segno. E ha dato l’impressione del battesimo di una nuova strategia «elettorale», finalizzata alle Europee, con l’obiettivo di aumentare la concorrenza interna e recuperare consenso in libera uscita.

Gli occhi sono puntati soprattutto su Salvini. Il vicepremier – che peraltro non avrebbe del tutto gradito l’intervista mattutina del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta – sceglie di allontanarsi per qualche ora dall’alta tensione governativa, di prendere un volo low cost con il figlio e di andare ad Atene, per assistere alla sfida di Europa League fra il Milan e l’Olympiacos. Una trasferta immortalata anche sui social network dove si vede il ministro imbarcarsi sciarpa rossonera al collo insieme ai tifosi e allo storico telecronista Mediaset, Carlo Pellegatti.

Sulla manovra le parole dei tre tenori dell’esecutivo tendono a minimizzare la «correzione». «Lavoriamo nell’interesse degli italiani e riteniamo sia un’ottima proposta anche nell’interesse degli europei», dice Conte. Salvini e Di Maio redigono una nota per ribadire «piena fiducia nel lavoro del premier». «Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese». Ma la tensione è palpabile. E sul ddl Anticorruzione il governo è costretto a mettere la fiducia. C’è anche chi si lascia sfuggire una nota di delusione sulla manovra come il presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi. «Avevo consigliato di fare altro. Non sempre i consigli vengono accettati. Succede».

IL GIORNALE

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