Manovra, Conte: «Così ho convinto Salvini e Di Maio»
di Massimo Franco
È vero che ieri è nato il governo Conte?
«Veramente,
è nato il 1° giugno. E io sono stato premier dal primo giorno, e fin
dall’inizio ho avuto consapevolezza del ruolo che andavo a ricoprire».
Formalmente
sì, ma non molti la vedevano così. Prima era il governo Di Maio-Salvini
con lei esecutore. E poi, dopo l’accordo con l’Europa, le opposizioni
hanno parlato di manovra sotto dettatura di Bruxelles.
«Guardi,
io a certe cose non faccio molto caso. Dovevo portare a casa un
risultato importante per l’Italia: evitare l’apertura di una procedura
di infrazione per debito eccessivo. L’ho fatto e ne sono felice per il
mio Paese. Quanto al mio ruolo, in certi passaggi è necessario
enfatizzarlo, altre volte preferisco operare sintesi in maniera più
discreta».
Seduto al tavolo di Palazzo Chigi dove la sua maggioranza ha scritto e poi corretto la manovra finanziaria che ha tenuto in bilico governo e opinione pubblica per settimane, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, appare soddisfatto. Confessa di non avere dormito la notte tra lunedì e martedì, perché il fantasma del «partito del rigore» era riapparso proprio nelle ore finali della trattativa. Ma ieri mattina la tensione si è sciolta: la Commissione europea gli ha dato quel «placet» che appena due settimane fa appariva impossibile.
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