“Il no alla Torino-Lione si avvicina”. Ma è giallo sull’analisi costi-benefici

federico capurso, Lodovico Poletto roma

«È stata consegnata al governo l’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione». Lo annuncia il professor Marco Ponti, che ha guidato il comitato tecnico incaricato di redigere il documento. Ora è nelle mani del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Il mistero avvolge i contenuti del rapporto, che Toninelli non intende divulgare prima di condividerli con la Francia, Bruxelles e gli alleati di governo, anche loro tenuti all’oscuro di tutto. Ma sono numerose le indiscrezioni, provenienti dal Movimento 5 stelle e da ambienti vicini al team del professor Ponti, secondo le quali l’esito dell’analisi sarebbe negativo.

«È solo una bozza preliminare, ora allo studio della struttura tecnica del Mit», si affrettano a specificare dal ministero. Secondo quanto risulta a La Stampa, invece, si tratta del documento definitivo. E una cifra, in particolare, contenuta nella relazione di Ponti, inizia a circolare con insistenza: quella del 3,5%. È ’indice di redditività di un’opera. Se non si passa quell’asticella, secondo il M5S, l’infrastruttura può essere considerata «non strategica». E la soglia minima, nell’analisi del professor Ponti, non sarebbe stata superata.

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