Treviso, busta paga da duemila euro ma non trova trenta operai

«Nel corso dell’ultimo mese abbiamo dovuto rinunciare al 40% delle commesse che ci sono arrivate — ha detto Parisotto — per mancanza di manodopera. Eppure l’inquadramento contrattuale è quello previsto dal Contratto nazionale dei metalmeccanici con l’aggiunta di plus legati alla sicurezza, alla capacità, al merito, alla disponibilità, alla gestione dell’attrezzatura in dotazione e alla serietà. I nostri dipendenti appena assunti – conclude il titolare – arrivano a percepire, anche grazie a questi premi, quasi 2 mila euro al mese».

Gli altri casi

Parisotto non è il primo imprenditore del Nordest che denuncia le difficoltà a trovare personale competente e soprattutto disponibile a turni e a lavorare nei fine settimana. Lo scorso aprile, la ditta padovana Grafica Veneta ha contestato ai giovani di non voler fare fatica: nessuno si sarebbe presentato per venticinque posti di lavoro. Nel dicembre 2017 scoppiò, invece, il caso della Antonio Carraro di Trebaseleghe nel Padovano: c’era posto per settanta dipendenti tra ingegneri, periti e operai, ma alla chiamata non risponde nessuno. Alle denunce degli imprenditori, in alcuni casi, però, sono arrivate le repliche di lavoratori e le polemiche, piccate, dei sindacati (vedi il caso proprio di Grafica Veneta). Ad una verifica è emerso che le condizioni contrattuali e di lavoro non erano proprio così buone come avevano affermato le aziende.

CORRIERE.IT

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