Buche a Roma, record di risarcimenti, allarme dei revisori dei conti
I RISCHI
A
conti fatti, tra cause civili e azioni stragiudiziali, a Palazzo
Senatorio e alla sua controllata Adir (acronimo di Assicurazioni di
Roma) sono arrivate 4.500 richieste di risarcimento solo negli ultimi 12
mesi. Quasi tutte da automobilisti e centauri beffati da bitume e
sampietrini, più qualche centinaio di pratiche per gli alberi che
continuano a venir giù come birilli al primo sbuffo di vento.
Dalle
buche, al buco – di bilancio. Perché la girandola di azioni intentate
dai romani sinistrati ha messo in allarme l’Organo di revisione
economico-finanziaria del Campidoglio. L’aumento dei rimborsi era già
finito nel mirino della Commissione Trasparenza del Comune e ora anche i
revisori dei conti, da quanto risulta al Messaggero, hanno deciso di
avviare un «monitoraggio» sulla vicenda, dal momento che «potrebbe avere
riflessi sul bilancio dell’ente», viene spiegato da fonti dell’Oref.
AZIONI LEGALI
Sull’emergenza
buche, il Codacons ha deciso di avviare una class action – la prima di
questo genere – e finora ha messo insieme oltre 900 richieste di
rimborso, più altri 80 tra conducenti e pedoni che hanno scelto di
rivolgersi al Tribunale civile. Ieri l’associazione dei consumatori è
riuscita a strappare il primo risarcimento «per buca» e non c’è nemmeno
stato bisogno di un giudice. Davanti alle prove presentate, le
Assicurazioni comunali hanno deciso di pagare subito 760 euro: 641 euro
per i danni subiti più 119 euro per le spese legali. La vicenda,
racconta l’organizzazione guidata da Carlo Rienzi, risale allo scorso 5
marzo: un automobilista aveva forato la gomma e danneggiato il cerchio
della ruota. Colpa di una buca «non indicata da alcun segnale stradale»,
c’è scritto nel ricorso, in una via di Roma Sud. È dovuto intervenire
un carro attrezzi e ora la parcella dell’officina, con gli interessi, la
pagherà l’amministrazione di Roma. Poca roba per un ente con un
bilancio miliardario, ma lo scenario cambierebbe se a ogni guasto
causato dall’asfalto seguisse una richiesta di risarcimento.
Lo sa bene il Campidoglio, che nella memoria presentata ai giudici della class action ha scritto, tramite l’Avvocatura, che «la presenza sulle strade pubbliche di sconnessioni e altre irregolarità non costituisce un evento straordinario ma rappresenta, al contrario, una comune esperienza». E proprio per questo «deve essere tenuta ben presente dagli utenti della strada, i quali hanno l’obbligo di comportarsi diligentemente per evitare pericoli». La pensano diversamente all’Associazione familiari e vittime della strada: «È inaccettabile, un sindaco deve proteggere i suoi cittadini».
IL MESSAGGERO
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