Tav, è pressing. Lega e M5S al palo

di ETTORE MARIA COLOMBO

Roma, 29 gennaio 2019 – Le profonde differenze tra Lega e M5S sull’utilità delle Grandi Opere, Tav in testa, restano tutte, ma i due partiti hanno trovato un escamotage per non presentarsi divisi alla discussione, che si è tenuta ieri alla Camera e soprattutto alla votazione delle mozioni sulla Tav. Gli sherpa dei due partiti sono stati al lavoro per tutto il giorno nel tentativo di ‘trovare la quadra’ sul testo. Lega e M5S presenteranno, dunque, una mozione comune sulla Tav in cui il governo viene invitato a attendere le risultanze dell’analisi commissionata dal ministro delle Infrastrutture a un pool di sei tecnici. La maggioranza vuole dare un segnale di compattezza.
 
La Lega è favorevole all’immediata ripresa dei lavori e alla conclusione della linea Torino-Lione, non escludendo un referendum consultivo tra le popolazioni interessate. I 5 Stelle hanno sempre detto che ogni decisione è subordinata all’esito dello studio costi-benefici. L’idea di un documento di maggioranza serve anche rallentare l’esame delle mozioni pro Tav presentate dalle opposizioni (Pd, FI e FdI) che avrebbero allargato le crepe. Il nodo da sciogliere resta, però, ancora tutto aperto. Far combaciare la posizione della Lega (attendere il risultato della relazione tecnica, ma poi l’opera andrà realizzata) e il punto di vista dell’M5S (ogni decisione dipende dalla relazione tecnica) è un contorcimento che riesce solo a metà.

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