Orologio dell’Apocalisse, incubo millenario
di FRANCO CARDINI
Roma, 29 gennaio 2019 – Segnano due minuti alla mezzanotte le lancette dell’orologio dell’Apocalisse, ideato nel 1945 dalla Federazione degli scienziati atomici per scandire il tempo che l’umanità ha davanti a sé per evitare una catastrofe dovuta alle armi nucleari o ai cambiamenti climatici. A partire dal 1947 questo orologio ideale è aggiornato ogni anno e il 24 gennaio scorso il consiglio di 20 esperti chiamati a regolarlo ha deliberato che all’umanità restano appena due minuti, proprio come era accaduto nel 2018 e nel 1953. “È la terza volta che l’orologio è stato impostato così vicino a una catastrofe globale”, ha osservato Rachel Bronson, presidente e direttore esecutivo dell’organizzazione, in una conferenza stampa a Washington. È accaduto per la prima volta nel 1953 al culmine della guerra fredda, con i test nucleari condotti da Unione Sovietica e Stati Uniti; la seconda volta è stata nel 2018, dopo le notizie sui test nucleari della Corea del Nord e in seguito alle crescenti preoccupazioni relative al cambiamento climatico. Oggi le preoccupazioni riguardano la mancanza di dialogo fra Russia, Cina e Usa, ancora la mancanza di azioni forti per combattere gli effetti del cambiamento climatico e il fenomeno delle fake news.
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