Sea Watch 3, Salvini e Toninelli: “Ok sbarco, ma poi subito in Olanda”
E alla notizia dell’esposto presentato dai dem in Procura contro il Governo, Salvini sbotta: “I parlamentari del PD passano il loro tempo a incontrare immigrati e denunciarmi. Io preferisco lavorare“. Sull’account Twitter del vicepremier leghista, inoltre, resta comunque ‘fissato’ un cinguettio irridente:
Sul fronte pratico, dopo l’allarme lanciato dal comandante della Sea Watch 3, la prefettura di Siracusa ha disposto l’invio di un bagno chimico a bordo della nave.
Toninelli: “Finita l’epoca di Renzi e Gentiloni”
Su questo tema non ci sono screzi tra Lega e 5 stelle. Il ministro pentastellato Danilo Toninelli, infatti, si precipita a precisare, parlando a Mattino 5: sulla nave Sea Watch “non c’è una bandiera italiana, ma olandese. L’Italia è il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umane in questi anni, ma è finita l’epoca dei Renzi e dei Gentiloni. È ovvio che noi apriremmo un nostro porto come fosse un corridoio umanitario per farli sbarcare, ma immediatamente dopo mandarli in Olanda”.
Sea Watch: “Intervenga la Corte dei diritti umani”
SEA WATCH RICORRE ALLA CORTE DEI DIRITTI UMANI – Nel frattempo, Sea Watch ha deciso di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti umani (CEDU) perché valuti se “il governo italiano, impedendo lo sbarco, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse”.
Dal canto suo, la Corte ha reso noto di aver ricevuto le informazioni inviate dal governo italiano sulla vicenda e sta facendo le sue valutazioni per decidere sul caso.
Ma la Sea Watch ha anche presentato una diffida alla Prefettura e alla Capitaneria di porto sul mancato approdo a Siracusa. “Non si può pensare di continuare a tenere i minori a bordo – ha detto l’avvocato Alessandro Gamberini -. Chiediamo che i migranti scendano perché non esploda un nuovo caso Diciotti. Non é che si possa in nome della discrezionalità politica ignorare gli obblighi di tutela che ci sono nel nostro Paese. Solo di fronte ad un’inerzia interesseremo la Procura”.
Governo contro Sea Watch. “Corridoio umanitario per l’Olanda”
Orfini: “Migranti trattenuti in modo illegittimo”
L’ESPOSTO PD – Il presidente del Pd Matteo Orfini e il parlamentare Fausto Raciti hanno presentato un esposto alla Procura di Siracusa contro il Governo. Accompagnati dall’avvocato Giuseppe Calvo, hanno depositato la denuncia a firma di numerosi esponenti Pd al sostituto procuratore Andrea Palmieri. “Riteniamo siano state commesse – ha detto Orfini – violazioni di legge come sul caso Diciotti. I migranti sono trattenuti in modo illegittimo sulla Sea Watch ma a nostro avviso ci sono altri punti di arbitrarietà e illegittimità”.
Nell’esposto si legge, tra l’altro: “La difesa dei confini nazionali, a differenza di quanto sostiene il ministro Salvini, non può essere intesa come esigenza primaria e illimitata, tale da poter autorizzare la violazione dei diritti fondamentali dell’uomo, tra cui l’inviolabilità della libertà personale”.
PD: FICO INTERVENGA – Il Pd chiede anche “al presidente della Camera di intervenire formalmente” sul fatto che Martina e Orfini siano indagati per aver contravvenuto al divieto di avvicinamento alla Sea Watch: “Viene leso il nostro dovere di funzione ispettiva. Chi altri se non i rappresentanti eletti del Popolo possono verificare le condizioni in cui si trovano persone la cui libertà è ristretta come i migranti a bordo della Sea Watch?”, dice Emanuele Fiano nell’Aula di Montecitorio.
Italia: “Ci sono a bordo ragazzini di 14-15 anni”
LA RICHIESTA DEL SINDACO – Intanto il sindaco di Siracusa Francesco Italia (che domenica era salito sulla nave) ha scritto una lettera al Tribunale dei minori di Catania per chiedere lo sbarco “immediato dei minori a bordo della Sea watch”. Domenica, spiega, “ho chiesto e ricevuto dalla nave Sea watch la lista dei minori a bordo con le loro date di nascita e ci sono ragazzini che hanno anche 14 e 15 anni e sono soli, non accompagnati. Quindi per legge non possono continuare a restare sulla nave”.
“La nostra patria è il mondo intero”
LA MOBILITAZIONE – A Siracusa non si ferma la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni per chiedere lo sbarco dei 47 migranti. Non solo lenzuoli sui balconi con la scritta “Fateli scendere”: canti, slogan e striscioni sollecitano una svolta. Amnesty, Emergency, Cgil, ma anche scout e famiglie danno vista alla protesta contro il governo, tra bandiere della pace e striscioni davanti al tratto di mare che li divide dai migranti: “La nostra patria è il mondo intero”.
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