Annamaria Franzoni è libera, scontata la pena dopo il caso Cogne
I 16 anni di pena sono stati ridotti a meno di 11 grazie a tre anni di indulto e ai giorni concessi di liberazione anticipata, il cui presupposto è che il detenuto partecipi all’opera di rieducazione e di reinserimento nella società: è possibile ottenere fino a 45 giorni ogni semestre di detenzione, considerando anche quella domiciliare.
E proprio sul tema del reinserimento insiste don Giovanni Nicolini, il sacerdote bolognese che accolse Annamaria Franzoni a lavorare in una cooperativa sociale quando fu ammessa al lavoro esterno dal carcere: “Quando c’è un rapporto forte e affettuoso con la famiglia di origine, la persona si reinserisce. E’ questo che fa la differenza”. “Ormai – aggiunge Nicolini commentando l’avvenuta liberazione – è un po’ che non la vedo. Posso dire che siamo buoni amici, a distanza. Lei ha una vita di famiglia” e non va più a lavorare nel laboratorio di sartoria perché “adesso ha ricostruito interamente la sua vita”.
Don Nicolini osserva più in generale che “molti detenuti perdono il contatto con la famiglia e l’ambiente di origine”. Ma questo non è il caso di Annamaria Franzoni: “Conoscere lei – spiega – significa conoscere la sua famiglia e entrare in contatto con la sua storia. Non l’ho mai sentita come una persona isolata. Anche aspetti drammatici dell’esistenza possono essere affrontati con umanità, laicamente evangelica. Le persone hanno una possibilità enorme di recupero”.
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