Litigare con Francia e Bankitalia affossa ancor di più l’Italia a crescita zero
- Alberto Quadrio Curzio Economista, presidente emerito Accademia dei Lincei
Negli ultimi giorni abbiamo preso atto che l’Italia si avvia alla crescita zero per il 2019 e che la Francia è un Paese nemico. Così lo spread dei nostri BTP decennali su quelli tedeschi è risalito verso 300 punti base e quello sui titoli francesi si avvia a 250. Sono “successi” che troveranno conferma nei prossimi giorni per gli attacchi dei vice premier alla Banca d’Italia, un’Istituzione cruciale per la nostra affidabilità europea ed internazionale. Speriamo che qualcuno non sostenga che l’impegno del Governo per riconquistare la “sovranità” comporta dei costi, ma che la “dignità” nazionale conta più dell’economia e dei conti pubblici. E, ancor più, speriamo che nessuno ci creda. Si dirà che gli Italiani votando per questo Governo sapevano che un cardine dello stesso era il recupero della “sovranità nazionale” rispetto all’Europa e quindi nei confronti del binomio franco-tedesco che ne è il nucleo. Non credo sia così perché la coalizione che comprendeva la Lega non era euro-avversa, così come non lo sono ceti produttivi in territori “leghisti”. Di questo tratteremo qui e non di politiche migratorie e di politica estera.
Binomio franco-tedesco e Italia
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