Borse volano con «progressi» Usa-Cina e apertura Bce a sostegno banche

Coeuré (Bce): sì a nuovi prestiti agevolati alle banche

Bce: Coeure, possibile nuovo Tltro per le banche
Il membro del consiglio direttivo della Bce Benoit Coeure ha spiegato in un discorso pronunciato al Council on Foreign Relations di New York che la banca centrale europea sta discutendo della possibilità di lanciare nuove aste per fornire nuova liquidità a basso prezzo alle banche che il prossimo anno dovranno rimborsare i fondi presi a prestito nelle aste precedenti. Coeuré ha spiegato che una nuova asta Tltro era possibile e che ci potrebbe essere spazio per un’operazione del genere a condizione che serva a “uno scopo”, cioé, con ogni probabilità, che contribuisca a raggiungere l’obiettivo di inflazione anziché rappresentare solo una iniezione di contanti a favore delle banche. “E’ possibile, ne stiamo discutendo – ha detto Coueré – ma vogliamo essere sicuri che serva a uno scopo”. In un passaggio successivo, il banchiere ha aggiunto che “potrebbe esserci spazio per un’altra asta Tltro”.

Usa-Cina: Trump, mai così vicini a un accordo
«Mai stati così vicini a un accordo» ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sullo stato delle trattative con la Cina dopo che messaggi di ottimismo erano arrivati anche dal segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin. Il confronto è terminato oggi e il presidente cinese Xi Jimping ha annunciato che riprenderà la prossima settimana a Washington allo scopo di trovare un’intesa ed evitare che scatti un aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi a partire dal 1 di marzo (mossa a cui la Cina non mancherebbe di rispondere con dazi sulle importazioni dagli Usa). In un tweet, Mnuchin ha caratterizzato gli incontri come «produttivi» senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

Auto, il 2019 parte in salita in Europa con immatricolazioni in calo del 4,6%

I conti premiano Eni, sotto i riflettori Pirelli
Prima dell’apertura del mercato Eni ha reso noto di aver chiuso il 2018 con un utile operativo adjusted di 11,24 miliardi, pressoché raddoppiato rispetto al 2017, e il quarto trimestre 2018 con 2,99 miliardi, +49%. Anche l’utile netto adjusted e’ quasi raddoppiato rispetto al 2017 a 4,59 miliardi (1,46 miliardi nel quarto trimestre +55% rispetto al quarto trimestre 2017) e l’utile netto è salito a 4,23 miliardi nell’esercizio. I risultati del quarto trimestre, notano gli esperti di Equita, sono «migliori delle attese». «Riteniamo che il set di risultati abbia risvolti positivi per il titolo grazie a risultati migliori delle attese guidati dalle divisioni e&p (exploration & production) e r&m (refining & marketing) e da un’aliquota fiscale più favorevole», aggiungono. «Il quarto trimestre – nota ancora Equita – rende evidente il miglioramento di redditività e cash flow della divisione e&p grazie al maggior contributo delle nuove produzioni».

Giornata a due facce per Pirelli, che ha guadagnato quasi il 2% dopo aver vissuto la prima parte della seduta in rosso. Ieri il gruppo della Bicocca ha reso noto di aver chiuso il 2018 con un utile operativo “adjusted” in crescita del 9% a 955 milioni, pari al 18,4% dei ricavi che si sono attestati a 5,2 miliardi (+3,7% sul 2017). Numeri sostanzialmente allineati alla guidance fornita dalla società, che indicava un ebit adjusted a circa un miliardo e ricavi a 5,2 miliardi. Per l’esercizio in corso, il gruppo degli pneumatici stima un incremento ulteriore dei ricavi compreso tra il 4% e il 6% e un margine ebit adjusted in miglioramento al 19% circa. A fine 2019 il rapporto tra posizione finanziaria netta e ebitda ajusted prima dei costi di start up è stimato pari a 2,1 volte, dai 2,49 volte di fine 2018 (2,35 il target della società). Nonostante il dato sull’Ebit in linea con le previsioni, notano gli analisti di Equita, quello sul debito è «leggermente peggiore» e anche la guidance sul 2019 è «leggermente inferiore». Gli esperti hanno quindi limato le stime sul 2019 e il 2020 in media del 2% sull’ebit adjusted e del 3% sull’utile netto. Ridotto del 2% anche il target price a 7,9 euro, mentre la raccomandazione resta “buy”.

Salini e Astaldi tirano il fiato dopo la corsa di ieri
Hanno tirato il fiato le azioni Salini Impregilo e Astaldi, dopo che ieri entrambi i titoli avevano chiuso in rally di oltre il 10% in scia all’offerta di Salini per salvare Astaldi tramite un aumento di capitale da 225 milioni. Offerta, però, condizionata, tra le altre cose, «al contributo di coinvestitori di lungo periodo» (e il pensiero è corso subito a Cdp, tirata in ballo più volte dai rumors intorno al dossier). Ed è proprio su questo passaggio che è si concentrata l’attenzione degli analisti di una Sim milanese, che vedono di buon occhio l’arrivo di un partner con le spalle larghe: «Il possibile ingresso di un investitore di lungo periodo, come Cassa Depositi e Prestiti, crediamo sia un elemento determinante in quanto dovrebbe aiutare Salini a sostenere l’operazione dal punto di vista finanziario».

Petrolio in rialzo con Brent a 66 dlr.
Sul mercato dei cambi, dopo una giornata di debolezza, l’euro sta ritornando sulle posizioni di ieri a 1,128 dollari (1,1295 ieri in chiusura) e a 124,7 yen (124,81), mentre il rapporto dollaro/yen è a 110,5 (110,48). In rialzo infine il prezzo del petrolio: il future marzo sul Wti segna 55,4 dollari al barile, mentre la consegna aprile sul Brent si attesta a 66 dollari. Sull’obbligazionario, chiusura stabile per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano benchmark e il pari tedesco è tornato a in area 270 (dopo un massimo a 283 punti base), in linea con il closing di ieri. Rientrato anche il rendimento del titolo italiano che si attesta a quota 2,80% dal 2,81% del riferimento della vigilia (2,9% a metà seduta).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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