Venezuela, Maduro rompe le relazioni con la Colombia. Guaidò: “Sul tavolo tutte le opzioni possibili”
La tensione sulle frontiere venezuelane si sta trasformando in scontro aperto, con le milizie fedeli a Nicolas Maduro che sparano lacrimogeni e proiettili di gomma sui dimostranti per impedire il passaggio degli aiuti internazionali. Un’escalation crescente, che segna l’isolamento del regime ma anche la sua volontà di difendersi con tutti i mezzi. Il bilancio del sabato di fuoco è drammatico. Ci sarebbero stati 285 feriti tra i dimostranti che sostengono Juan Guaidò, il presidente autoproclamato.
A far crescrere la tensione anche la notizia, riportata dalla BNO un’agenzia di stampa olandese e ripresa dal Daily Mail, secondo la quale Freddy Superlano, uno degli oppositori a Maduro, è stato avvelenato in un ristorante di Cucuta, una città vicino al confine con il Venezuela. Freddy Superlano, avvocato, sarebbe in gravi condizioni. Il suo partito, guidato da Juan Guaido, ha confermato che il cugino e l’assistente Carlos Surinas di Superlano sono morti nella stessa circostanza. Sul caso indagano le autorità colombiane.
A Santa Elena de Uairen, sul confine brasiliano, i “colectivos” composti da irregolari chavisti hanno tirato ad alzo zero sui manifestanti, in gran parte membri delle comunità indigene Pemon, usando anche pallottole vere. Il giornale brasiliano O Globo parla di quattro morti, un numero confermato da Alfredo Romero, direttore della ong Foro Penal. Tra le vittime, un ragazzo di 14 anni.
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