Illegali, abusivi e violenti: tutti i segreti dei centri sociali

La Lombardia è la regione in cui è attivo il maggior numero di centri sociali, con ben 33 strutture, di cui 24 nella sola Milano. A seguire il Lazio, con 28, di cui 27 a Roma. In Trentino Alto Adige, invece, figura un unico caso: nella regione a statuto speciale proprio nei giorni scorsi le forze dell’ordine hanno smantellato un gruppo di anarco-insurrezionalisti, “confermando la pericolosità di un fenomeno presente in tutto il Belpaese” dice il ministero. “Monitoriamo con attenzione tutte le situazioni. Nessuna tolleranza per i violenti” ribadisce il vicepremier leghista. Dando uno sguardo alla mappa del Viminale, le uniche due regioni dello stivale in cui non figurano centri in attività sono il Molise e la Sardegna.

I centri sociali di Milano

Come detto, all’ombra della Madonnina ci sono 24 centri sociali. Quello forse più conosciuto è il Leoncavallo, storico luogo autogestito fondato nel “lontano” 1975: da 25 anni il collettivo occupa abusivamente uno stabile in via Antoine Watteau, a Greco, periferia nord-est di Milano.

Altra storica realtà meneghina è quella del Cox 18, spazio sociale occupato e autogestito dal 1976: si trova in via Conchetta, a una manciata di passi dal Naviglio Pavese. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha statuito che lo stabile può essere sgomberato, nonostante il centro sociale riteneva di essere ormai il legittimo proprietario dell’immobile per usucapione

In viale Monte Rosa 84, di fronte alla sede de Il Sole 24 Ore, ecco il Cantiere autodefinitosi “spazio comune libero e ribelle, in continuo movimento”; nato nel 2001 sorge nella “villetta” dove un tempo c’era il mitico Derby Club, fucina del cabaret.

Dunque, Macao, il cui collettivo occupa una palazzina liberty in viale Molise: si tratta dell’ex borsa del macello ormai dismessa. Il comune di Milano, da gennaio 2018 proprietario dell’immobile, l’ha inserito nellelenco dei beni da vendere: ha un valore di circa 20 milioni di euro.

Il Lambretta, invece, è un luogo occupato ed autogestito da studenti, lavoratori e precari: “Uno spazio tolto alla speculazione, all’abbandono e al degrado”. Sgomberato a luglio 2018 da via Val Bogna, a novembre gli attivisti hanno preso possesso di uno stabile in via Edolo, zona Stazione Centrale. Qualche giorno fa una trentina di militanti del Lambretta hanno protestato prendendo possesso della sede milanese del ministero dei Trasporti, in via Morandi, come – proprio come spiegano i promotori via social – preparazione alla manifestazione contro il decreto Salvini e i Centri per il rimpatrio.

IL GIORNALE

Milano, il “tour” dei centri sociali

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