8 marzo, l’Italia delle donne scende in piazza e sciopera
ROMA. Sarà uno sciopero con tante motivazioni, ma alla base di tutto c’è la discriminazione di genere. Oggi, 8 marzo, i lavoratori scendono in piazza contro la violenza sulle donne e i femminicidi, contro le molestie nei luoghi di lavoro, contro la precarietà e la privatizzazione del welfare, contro l’obiezione di coscienza nei servizi sanitari pubblici, a difesa della legge 194, per il potenziamento della rete nazionale dei consultori, contro il disegno di legge pillon su separazione ed affido, per il diritto a servizi pubblici gratuiti e accessibili, al reddito universale e incondizionato, alla casa, al lavoro, alla parità salariale, all’educazione scolastica, alla libertà di movimento, per il riconoscimento e il finanziamento dei centri antiviolenza ed il sostegno economico per le donne che denunciano la violenze, per le politiche di sostegno alla maternità e paternità condivisa.
Mentre le manifestazioni del 2018 furono segnate dalla campagna contro gli abusi sessuali #MeToo, la parola chiave del 2019 è #BalanceforBetter, un hashtag per dire: “Agisci a favore dell’uguaglianza” “con un’azione collettiva”, perché “non è una questione femminile” ma “essenziale perché le economie e le aziende prosperino”. Un invito all’azione per velocizzare l’uguaglianza di genere in politica, affari, media e in ogni ambito sociale.
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