Oggi in piazza per il clima: manifestazioni in 106 paesi
Intervista
Greta Thunberg: “Ragazzi per il clima non c’è più tempo anche gli adulti devono agire”
di LUCA FRAIOLI E GIACOMO TALIGNANI
Da settimane il nuovo movimento degli studenti, trainato da Greta e da
altri giovani leader ambientalisti, chiede a gran voce ai governi dei
rispettivi Paesi politiche più incisive contro il riscaldamento globale,
in particolare per ridurre le emissioni di anidride carbonica, tra i
principali gas serra. Lo sciopero salva-pianeta si preannuncia come un
evento record: all’ultimo appello lanciato da Greta su Twitter quattro
giorni fa (“Il 15 marzo lo sciopero nelle scuole continua. Abbiamo
bisogno di tutti. Passa parola!”), stanno rispondendo sempre più
movimenti e associazioni. Sul sito dei #FridaysForFuture, aggiornato in
tempo reale, vengono elencati in ordine alfabetico tutti i Paesi
partecipanti e il numero di piazze coinvolte negli scioperi
studenteschi.
Nelle ultime settimane gli studenti di 117 paesi hanno manifestato in
1939 luoghi diversi. E per l’appuntamento di oggi numeri sono davvero
impressionanti. L’Italia, con 208 raduni organizzati, è uno dei Paesi
più attivi, dietro Francia (212), ma prima di Germania (196), Stati
Uniti (168), Svezia (129) e Gran Bretagna (111). In Europa la
manifestazione del 15 marzo coinvolgerà gli studenti anche in Spagna
(65), Portogallo (36), Belgio (31), Irlanda (31) e Finlandia (26).
rep
Approfondimento
Generazione Verde, un giovane su due allarmato per il clima
di ALESSANDRO ROSINA
Fuori dall’Ue e dagli Stati Uniti, i Paesi in prima linea sono Canada
(54 raduni) e Australia (51). Molto significativa la partecipazione di
diverse nazioni dell’America latina, tra cui Messico (28 raduni),
Brasile (21), Argentina (18) e Cile (12).In Asia gli studenti più
coinvolti sono quelli dell’India, con 29 proteste domani, mentre negli
altri Paesi (Giappone, Nepal, Cina, Corea del Sud) la causa per il clima
è risulta finora meno partecipata.
Greta si è detta “onorata e molto grata” per essere stata candidata per
il Premio Nobel per la Pace. Lo ha scritto in un tweet commentando la
proposta fatta al Comitato dei Nobel – che ogni anno, in autunno assegna
il prestigioso riconoscimento – da un gruppo di deputati socialisti
norvegesi. “La minaccia del clima è probabilmente una delle principali
cause di guerre e conflitti. Il movimento di massa che lei ha innescato è
un contributo molto importante per la pace”, ha spiegato, presentando
l’iniziativa, il deputato norvegese Andrè Ovstegard.Sono loro ili
studenti saranno in piazza, domani. Per il loro venerdì che guarda al
futuro. Saranno in piazza alcuni presidi e diversi professori. Il
ministro dell’Istruzione Marco Bussetti martedì scorso aveva detto, di
sfuggita: “Si va regolarmente a scuola”. Intendeva domani, giorno
appunto di strike ambientale. Di fronte a queste posizioni cresce la
disobbedienza civile.
LO SPECIALE – IN PIAZZA PER IL PIANETA
Quattro dirigenti scolastici di Torino – sono dei licei Umberto I,
Cavour, Berti ed Einstein – in nome dell’autonomia scolastica hanno
emanato circolari in cui considerano venerdì 15 giorno di “assenza
giustificata” per chi andrà al “#Fridaysforfuture”. Altri venti hanno
sottoscritto l’appello alla manifestazione, ma non hanno abbuonato la
mattina ai ragazzi fuori dalle mura scolastiche. In molti Paesi europei
il “Friday” è già considerato giornata di libera uscita per tutti.
A Bologna il preside del Liceo scientifico Copernico, Roberto Fiorini,
ha scelto questo escamotage: “Chiederò a chi partecipa la
giustificazione, ma non la conterò come assenza. La battaglia sul clima è
fondamentale e urgente”. Scrivono su Instagram quelli del Liceo Fermi
di Bologna: “Ci siamo rotti i polmoni”. A Roma, Classico Manara, il
preside ha invitato i docenti “ad affrontare il tema durante la giornata
di lezione (si suggerisce la visione di alcuni filmati fra quelli
indicati sotto)”. Al Liceo Russell la partecipazione sarà giustificata,
al Mamiani non si trasformerà in assenza se discenti e docenti usciranno
insieme: si applicherà il regolamento delle gite. Gli istituti della
capitale che avevano aderito, a ieri sera, erano trentadue.
rep
Commento
Ambiente, invertire la rotta si può
di MARCO CATTANEO
La scuola italiana ha trovato nell’appello di Greta un gancio inaspettato: la risposta è superiore a tutte le chiamate di piazza delle ultime stagioni, e monta. L’Unione degli studenti ha chiesto il blocco della didattica. Ci si organizza a Monza e a Termoli, persino nella Verona dei congressi omofobici: cartelli sul global warming, lezioni a tema, laboratori climatici.
Il professor Daniele Manni, nel 2015 candidato al “Nobel per l’educazione”, accompagnerà la seconda A del Galilei-Costa di Lecce, i cosiddetti “ecoisti” visto il percorso didattico realizzato, davanti al Teatro Apollo: illustreranno lì le ragioni dell’ambientalismo scolastico. Il contagio green è sceso alle scuole elementari ed è salito alle università. L’Aquila parteciperà con la rettrice Inverardi e i ricercatori del Cetemps, previsori di eventi estremi.
REP.IT
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