Cina, oggi il vertice, la Lega frena ancora: “Servono modifiche”

di CONCETTO VECCHIO

Montecitorio, ieri mattina. Chiedono a Matteo Salvini un giudizio sulla “via della seta”. E lui: “Prima di permettere a qualcuno di investire sul porto di Trieste o di Genova guarderei a fondo. Se fosse un americano nessun problema. Se invece venisse dalla Cina sarebbe diverso”. C’è in questa frase tutta la distanza che divide la Lega dal M5S sull’accordo commerciale con i cinesi. “Il memorandum non è un testo sacro, si può modificare, si può migliorare”, puntualizza Salvini.

Il Carroccio ha già chiesto di cancellare tre parole dal testo: interoperabilità, energia, telecomunicazioni. Per scongiurare così qualsiasi ingresso di Huawei nella costruzione della rete 5G, ed evitare, come chiedono gli Usa, che Pechino possa poi intercettare gli scambi di informazioni di intelligence tra i paesi del Patto Atlantico. Non a caso la Lega, nella giornata di ieri, ha rafforzato la sua posizione atlantista. Questa mattina, a Palazzo Chigi, è fissato un vertice di governo per siglare l’accordo politico tra i due partner di maggioranza.

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