Quota 100, ad aprile pagate 25 mila pensioni

Pubblico batte privato

Tornando alle pensioni con «quota 100», la somma delle domande provenienti dalla scuola e dalle altre gestioni pubbliche, pari a circa 80mila su un totale di 145 mila richieste arrivate finora, conferma il successo di «quota 100» sopratutto nel pubblico impiego, mentre la misura tira meno tra i dipendenti privati (circa 34 mila domande). Negli ultimi giorni il flusso di domande sta rallentando, dopo l’esaurimento del bacino di coloro che erano rimasti bloccati dalle precedenti riforme e avevano quindi requisiti anche superiori a «quota 100» (62 anni d’età e 38 di contributi). Non a caso, circa il 65% delle domande è stato finora presentato da persone con almeno 63 anni d’età. Esaurito il pregresso, il flusso di richieste riguarderà coloro che maturano i 62 anni + 38 in corso d’anno. Di Michele ha anche annunciato che, riguardo alla generalità delle pensioni, con l’assegno di giugno «ci sarà il conguaglio sulla nuova perequazione» al costo della vita e quello sul contributo di solidarietà previsto sulle pensioni d’oro (dal 15 al 40% sulla parte di assegno superiore a 100 mila euro lordi l’anno).

Fiducia sul decretone

Ieri sera, intanto, la Camera ha approvato con il voto di fiducia il decretone su «quota 100» e «reddito di cittadinanza» che ora torna al Senato per essere convertito in legge entro il 29 marzo. Sul reddito ieri l’Inps ha diffuso la circolare applicativa. Il testo, tra l’altro, ricorda che, nel caso dovessero essere liquidati sussidi che impegnino una somma complessiva superiore allo stanziamento di bilancio (5,9 miliardi nel 2019), il governo dovrebbe abbassare l’importo del reddito (ora fino a 780 euro al mese) per i successivi beneficiari così da rientrare nei fondi disponibili. Finora le domande sono circa 600mila (tra presentate e in via di presentazione) su 1,3 milioni previste dal governo nel 2019.

CORRIERE.IT

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