Pensioni, da aprile 2019 la nuova perequazione. Tagli per 5,6 milioni di assegni. A giugno il conguaglio

di Enrico Marro

Scatta da aprile il nuovo meccanismo di perequazione delle pensioni al costo della vita stabilito con l’ultima legge di Bilancio. Ieri l’Inps ha diffuso la necessaria circolare applicativa. L’adeguamento all’inflazione, provvisoriamente fissato in un aumento dell’1,1%, sarà pieno solo per le pensioni fino a tre volte il minimo (circa 1.522 euro al mese). Per quelle di importo superiore sono previste sei fasce di incremento: dal 97% dell’inflazione per gli assegni compresi fra 3 e 4 volte il minimo (2.029 euro) fino al 40% per le pensioni più ricche, quelle superiori a 9 volte il minimo (4.569 euro). Il nuovo sistema di perequazione resterà in vigore fino al 2021. Poiché esso è meno generoso di quello che era stato nel frattempo applicato dall’Inps sulla base delle leggi precedenti la manovra di Bilancio, l’istituto guidato da Pasquale Tridico ha dovuto procedere al ricalcolo degli assegni.

Conguagli pesanti
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