Siria, i curdi annunciano la vittoria finale contro l’Isis
Tende e cunicoli
Gli irriducibili hanno resistito oltre l’inverosimile, facendosi scudo persino dei loro bambini, in un campo di tende fra il villaggio di Baghuz e la collina sovrastante. Le tende in realtà nascondevano gli ingressi di una rete di tunnel e cunicoli che hanno permesso ai jihadisti di tendere agguati e respingere gli assalti dei curdi per settimane. Ma alla fine i raid della coalizione internazionale li hanno costretti a ritirarsi sulla collina e sulla riva del fiume dove sono stati annientati.
Da Kobane a Raqqa
La battaglia dei curdi contro l’Isis è cominciata alla fine del 2014, quando i jihadisti hanno lanciato l’assalto alla più importante città a stragrande maggioranza curda in Siria, Kobane. I raid americani e la resistenza dei guerriglieri delle Ypg, Unità di protezione del popolo, hanno salvato Kobane e di lì e cominciata una lunga controffensiva che ha portato alla conquista di Raqqa il 17 ottobre del 2017. Ora i curdi, inquadrati nelle Forze democratiche siriane e appoggiati da Stati Uniti ed Europa, controllano un quarto della Siria, tutto il Nord-Est.
Nuovi pericoli
Il successo dei curdi ha però allarmato la Turchia, che considera le Ypg il braccio siriano del Pkk, la formazione curda che rivendica l’autonomia nei territori curdi della Turchia e ha condotto decenni di guerriglia contro le forze di sicurezza di Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha minacciato di intervenire in Siria, come ha già fatto ad Afrin, per “distruggere i terroristi”. Dopo la sconfitta dell’Isis il presidente americano Donald Trump ha annunciato una drastica riduzione delle forze americane presenti a sostegno dei curdi, circa duemila uomini, e questo potrebbe esporli a rappresaglie turche.
LA STAMPA
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