Congedo di paternità, scatto in avanti a P&G: otto settimane pagate per i neo-papà
di BARBARA ARDU’
ROMA – Che il lavoro delle donne aiuterebbe a fare crescere il Pil (e non di poco) ce lo raccontano da anni gli economisti, Fondo monetario internazionale compreso. Peccato però che le donne siano pagate meno degli uomini e spesso considerate un problema quando arriva la materinità. Per andare incontro al problema si punta su asili, smart working, part-time, congedi, ma quasi sempre declinati al femminile. E gli uomini? In fondo un figlio si fa in due. E’ così che Procter&Gamble Italia ha deciso di puntare sui padri concedendo dal 1° marzo un permesso retribuito di otto settimane consecutive. La finestra temporale inizia con la nascita e finisce dopo i 18 mesi di vita del mese del bambino. Un’iniziativa che ha proprio l’obiettivo di sostenere la genitorialità proprio per ridurre il gender gap nel mondo del lavoro. Sono già tre i giovani papà che ne hanno fatto richiesta, diventando dei modelli per i colleghi.
P&G è una multinazionale Usa che da tempo attua una politica di apertura verso le minoranze e le famiglie allargate. Il permesso viene infatti concesso anche ai genitori di una coppia dello stesso sesso, in caso di adozione e in contemporanea con il congedo parentale previsto dall’Inps (cinque giorni). L’azienda si impegna a integrare le previsioni di legge al 100%.
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