Un terremoto nel M5S? “Ora cambiamo tutto o basta con il governo”

Alla base del flop c’è sicuramente una parte di elettori delusi dalle vicende giudiziarie (l’arresto di Marcello De Vito a Roma è solo l’ultima) e dalla “normalizzazione” di un movimento che fa sempre più fatica a distinguersi dagli altri partiti. E poi ci sono le regole rigide che non permettono ad esempio coalizioni con liste civiche e forze più legate al territorio (vero motore per i consensi), come fanno gli altri politici.

“Siamo troppo lenti, dobbiamo accelerare”, avrebbe detto Di Maio ai suoi parlando dell’ormai famigerata riorganizzazione. Che potrebbe non bastare per un movimento da sempre “di battaglia” che sembra ora più moderato, alle prese com’è con le continue trattative con l’alleato di governo. E la mancanza di Di Battista in prima linea sarebbe – sostengono i malpancisti – una delle cause maggiori di questa rivoluzione che si sta rivelando fallimentare.

IL GIORNALE

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