Zingaretti: “Se alle Europee si supera il 18%, il Pd è tornato”
“Confronto aperto con Speranza” – Per chi tra i Dem lavora alle liste (Paola De Micheli ed Enzo Amendola in testa), servirà un mix di qualità, novità e radicamento sui territori per far bene. In quest’ottica prosegue il confronto con gli alleati. Anche con gli ex di Art.1. Con Speranza e compagni, ribadisce infatti il segretario, “c’è un confronto aperto, c’è una famiglia europea che è la stessa e ho detto: ‘aiutiamoci a costruire insieme liste nuove e aperte alla società”. “Loro faranno un congresso, hanno scelto di fare un altro partito e rimarranno un altro partito – sottolinea – . Ma per superare la soglia del 4%, se c’è voglia di arricchire la lista, va bene”.
Contro i populisti – Gli avversari, per il leader dem, rimangono i populisti. Ecco perché le vittorie dei candidati europeisti in Slovacchia e di quelli antisovranisti nelle amministrative in Turchia sono “segnali importanti” e le prossime elezioni europee “saranno l’inizio della fine del populismo e dei sovranismi. E l’Italia – assicura – sarà parte di questo rinascimento della democrazia occidentale”.
“il governo litiga, ma pagano gli italiani” – Zingaretti, nel giorno in cui l’Ocse gela l’Italia, continua il suo attacco frontale al governo: “Riassumendo – scrive su Facebook – giovedì 28 marzo: lite M5s-Lega sull’economia, flat tax e cantieri; venerdì 29: lite su revenge porn e armi facili; sabato 30: lite su famiglia, adozioni e Legge 194; domenica 31: lite 5Stelle-ministro dell’Economia Tria su mancata firma del decreto Banche oltre alla finta pace Salvini-Conte all’ombra dei cipressi in una villa fiorentina; lunedì 1 aprile: l’Ocse certifica che l’economia italiana sprofonda sotto lo zero. Ecco i risultati di questa guerriglia quotidiana all’interno del governo. E alla fine pagano gli italiani”, attacca. Martedì il leader Dem aprirà, come fatto da Maurizio Martina all’indomani della sua nomina a segretario, le porte del Nazareno ai segretari di Cgil, Cisl e Uil, per provare a costruire insieme a loro “l’alternativa”.
TGCOM
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