Gaza, Hamas lancia 430 razzi. Usa: “Israele ha diritto a difesa”. Ma Turchia chiede condanna internazionale

Usa: “Israele si difenda”. La condanna di Ankara

L’escalation militare sul confine di Gaza ha suscitato una forte tensione politica internazionale. Nella notte è intervenuto il Dipartimento di Stato Usa sostenendo “il diritto alla auto difesa di Israele dopo gli attacchi missilistici”. E il ministro dell’Interno italiano, Matteo, Salvini, con un tweet ha espresso “solidarietà al primo ministro BenjaminNetanyahu e al popolo israeliano”.


Uno dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza ha colpito gli uffici dell’agenzia di stampa turca Anadolu suscitando la reazione della diplomazia di Ankara. “Condanniamo Israele – ha twittato il portavoce della presidenza della Turchia Fahrettin Altun – per aver attaccato un edificio in cui ha sede l’Anadolu: chiediamo a tutti i governi che sostengono di difendere la libertà di stampa di unirsi a noi nella condanna del bombardamento”.


Le operazioni militari israeliane

I militari israeliani fanno sapere di aver attaccato 120 bersagli nella Striscia di Gaza dopo che centinaia di razzi e proiettili di mortaio erano stati lanciati nel corso della giornata contro il sud di Israele, dove due persone sono rimaste ferite. Una di queste, una donna di 80 anni, è stata colpita in modo grave dall’esplosione di un razzo a Kiryat Gat. Le forze israeliane hanno detto che gli obbiettivi presi di mira a Gaza erano basi e strutture controllate da Hamas e dalla Jihad Islamica in tutta la Striscia.

Gaza, Hamas lancia 430 razzi. Usa: "Israele ha diritto a difesa". Ma Turchia chiede condanna internazionale

La palazzina di Hamas a Gaza obiettivo dei radi Condividi   Colpito anche un tunnel sul confine scavato dalla Jihad e una fabbrica sotterranea dove venivano costruiti razzi e che è andata distrutta.

Forte del supporto di Wahsington, il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha convocato il consiglio di sicurezza (chiusi i valichi con Gaza e vietate le zone di pesca), mentre il presidente di Israele, Reuven Rivlin, ha dichiarato che “risponderemo con forza e prontezza ad ogni attacco alla sicurezza del nostro popolo”.

Jihad islamica: “Colpiremo centrale atomica, porti e aeroporto”

In risposta ai raid israeliani la Jihad islamica ha minacciato di colpire importanti obiettivi strategici. In un comunicato i militanti islamisti avvertono che potrebbero attaccare la centrale atomica di Dimona, l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e i porti di Ashdod e di Haifa.

Il leader di Hamas a Gaza, Yihia Sinwar e quello della Jihad islamica Ziad Nahala si trovano al momento al Cairo per consultazioni con l’intelligence egiziana. Ancora non è chiaro quali istruzioni abbiano da là impartito ai loro miliziani. Finora né Hamas né il ministero degli Interni di Gaza hanno dato istruzioni alla popolazione su come affrontare questa nuova crisi che giunge mentre i mercati sono affollati, nella giornata che precede l’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani.

La ‘guerra’ social dell’Esercito israeliano

Mentre sul campo continuano lanci di razzi e raid di rappresaglia, si combatte, per così dire, una ‘guerra’ parallela di propaganda, fatta anche a ‘colpi’ di post sui social. 

L’Esercito israeliano (Israel Defense Forces), ad esempio, pubblica sulla sua pagina Twitter le varie fasi della battaglia. In un post il video delle immagini subito dopo l’esplosione nel cortile di un asilo con il commento “Cosa faresti se un razzo esplodesse nella scuola elementare dei tuoi figli?”.


In un altro le immagini girate all’interno di una casa sventrata da un razzo con il commento “200 razzi piovuti sulle case delle famiglie israeliane oggi: guarda”.

In un altro post ancora c’è il video di una tv israeliana che ha registrato in diretta l’esplosione di un razzo contro una casa. E poi ha registrato sempre in diretta l’intercettazione di un altro razzo fatto esplodere dal sistema antimissile ‘scudo d’acciaio’ (Iron Dome) mentre era ancora in volo.


L’inizio della tensione a Gaza

L’inizio della escalation è iniziata venerdì, quando due soldati israeliani sono stati feriti da colpi di arma da fuoco sparati da Gaza da un cecchino sul confine. “All’inizio della giornata – spiega un tweet dell’Esercito israeliano – centinaia di cittadini di Gaza hanno fatto una rivolta sul confine israeliano. I nostri soldati si trovavano tra i rivoltosi e le famiglie israeliane che vivono a poca distanza. Usando i civili come copertura, un cecchino ha sparato contro i nostri soldati, ferendo due”.

REP.IT

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