Fuocherello amico nel Pd
Per la serie: facciamoci del male, continuiamo a farci del male. Per entrare meglio nel merito, leggete questo post del parlamentare emiliano Luigi Marattin, iper-attivo, iper-presente nei talk, una delle ultime raffiche del renzismo, già consigliere economico a palazzo Chigi nei famosi mille giorni: “Il Pd regionale dell’Emilia Romagna non elegge un segretario con le primarie da dieci anni. Il modo migliore per sostenere la candidatura di Stefano Bonaccini, è rinnovare il Pd attraverso un congresso straordinario”. Richiesta, questa, che sarebbe resa necessaria e urgente dalla sconfitta a Ferrara e Forlì.
Spieghiamo meglio, per i non addetti ai lavori e i non esperti del tafazzismo: l’Italia è in mano a Salvini, è in atto la più grande svolta a destra della storia della Repubblica, il Pd, che un anno fa era morto ha dato un segnale di vitalità, tra pochi mesi si vota proprio in Emilia Romagna (e in Umbria) e, il giorno dopo una tornata amministrativa tutto sommato positiva, è ripartita la la strategia della destabilizzazione interna da parte degli irriducibili dell’ex premier. Che, invece, di porsi il problema di come contrastare la Lega in Emilia Romagna nei prossimi mesi, e dunque di come parlare alla società e convogliare tutte le energie verso l’esterno, chiedono, in sostanza, una conta tutta interna a campagna elettorale di fatto già iniziata, come se il problema fosse il segretario regionale. Che, peraltro, numeri alla mano non ha fatto per niente male.
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