Tav, a Parigi il cda Telt dà il via libera ad appalti sul versante italiano per 1 miliardo

Governo, Castelli: “I soldi di Cdp e Bankitalia vanno presi. Sulla Tav si può discutere”

di ANNALISA CUZZOCREA
Salvini replica alla proposta avanzata nei giorni scorsi dalla sottosegretaria Laura Castelli che, in un’intervista a Repubblica, non aveva escluso un appoggio ad una Tav, cosiddetta leggera, sollevando tra l’altro l’immediata reazione della ala dura dei grillini NoTav.


Gli stessi grillini piemontesi che sono sempre stati i più critici sul progetto della linea ad alta velocità hanno annunciato per il 5 luglio un’assemblea alla quale dovrebbero partecipare i vertici del movimento.

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Le dichiarazioni del vicepremier Salvini arrivano mentre a Parigi si è appena concluso il cda di Telt, la società che gestisce gli appalti della Torino-Lione. Il cda ha dato il via libera a bandi per un valore di  circa un miliardo per il versante italiano che si aggiungono a quelli per quello francese. Alla riunione ha partecipato per la prima volta il neopresidente del Piemonte Alberto Cirio.

Cirio parla di una “giornata storica: con la pubblicazione dei bandi per i lavori del tunnel in Italia e il cofinanziamento dell’Unione europea sale al 55% per la parte internazionale. Ottenuto il finanziamento al 50% anche per la tratta nazionale da Bussoleno al nodo di Torino. In questo modo i lavori per l’intero tunnel di base sono banditi”.

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Come Salvini anche Cirio ha espresso perplessità sulla versione “mini” del progetto Tav sponsorizzata dai 5 stelle. “Si tratta di soluzioni già scartate anni fa – ha detto il presidente – che oggi possono essere solo suggestioni. Non esiste altro progetto che non sia quello che stanno portando avanti Italia, Francia e Europa”.

Il presidente Cirio commenta positivamente la decisione di Telt che deve comunque ancora avere l’ok del governo italiano: “Sapevo che quella di oggi sarebbe stata una giornata storica per i lavori della tratta italiana. La coordinatrice europea Iveta Radicova mi ha promesso che a settembre verrà in Piemonte”.

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“Domani – aggiunge Cirio – scriverò al premier Conte, perché l’Ue solleciti una parola chiara dal governo italiano sulla volontà di proseguire con l’opera. La Regione Piemonte chiede, quindi, al presidente del Consiglio di dare certezza all’Europa e consentire a Telt di inviare i capitolati alle imprese che parteciperanno ai bandi approvati oggi”.

“Chiediamo inoltre di nominare al più presto il presidente dell’Osservatorio – aggiunge Cirio – per procedere con le compensazioni, oggi ferme e su cui sono stati gia’ stanziati 42 milioni di euro. Risorse che vanno immediatamente date al territorio. Ci batteremo per portare lo stanziamento complessivo, come promesso, a 100 milioni”.

Nel pomeriggio si fa vivo anche Luigi Di Maio con un post sui social. “Sul Tav sono più di 20 anni che sentiamo discuterne. Era urgente già negli anni 90! Con un piano che, secondo gli accordi presi da chi ci ha preceduto, è un grandissimo regalo ai francesi. Se permettete, io penso prima al mio Paese e alla mia gente e ho fiducia nel fatto che il
presidente Conte trovi una soluzione. Non abbiamo mai pensato ad un progetto di “Tav leggera”. Parliamo piuttosto di cose serie”.

In serata fonti del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti guidato da Danilo Toninelli si precipitano a fare una precisazione.”In merito al Tav Torino-Lione, per ciò che concerne gli avvisi di manifestazione di interesse sul lato italiano, questi sono soggetti alle medesime cautele già previste per quelli pubblicati a marzo per il versante francese, ossia la limitazione al solo invito a presentare candidature, il preventivo avallo degli Stati all’avvio della fase successiva dei capitolati e infine l’inserimento della facoltà di rinuncia senza oneri né per Telt, né per gli Stati”.

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