Wall Street frena l’Europa, Piazza Affari chiude a -0,45%. Oro al top da 6 anni
Banche protagoniste: in positivo Banco Bpm e in negativo Unicredit
Per
quanto riguarda Piazza Affari, due banche sono state le protagoniste
degli scambi dopo la pubblicazione delle rispettive trimestrali: Unicredit
è finita in fondo al Ftse Mib con un ribasso del 4,94%, dopo conti
sotto le attese e il taglio della previsione sui ricavi 2019, mentre il Banco Bpmsi
è mossa in senso opposto (+4,72%), grazie a risultati del secondo
trimestre migliori delle stime e l’apertura a una possibile
distribuzione di un dividendo la prossima primavera.
Petrolio in caduta manda ko i titoli del settore, dollaro debole
Negativo
l’andamento dei petroliferi: Saipem (-3,44%), Eni (-1,42%) e Tenaris
(-0,83%), con il prezzo del greggio che registra una forte flessione: il
contratto sul Wti consegna Settembre a New York perde il 5,3% a 50,8
dollari al barile. Sul fronte dei cambi, infine, la moneta unica si è
rafforzata a 1,1230 dollari (1,1201 in avvio e 1,1199 ieri sera), e
passa di mano a 118,674 yen (119,15 alla vigilia), con il biglietto
verde che vale 105,663 yen (106,41 ieri sera). Il rapporto tra dollaro e
yuan resta sopra la soglia di 7 a 7,060 (7,039 in avvio e 7,022 ieri
sera).
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Oro sopra 1.500 dollari l’oncia, è la prima volta da 6 anni
Intanto
il prezzo dell’oro è schizzato sopra i 1.500 dollari l’oncia, cosa che
non accadeva da sei anni. Le quotazioni del metallo, che da inizio
agosto si è apprezzato di oltre il 6% complici le preoccupazioni sui
mercati finanziari per il braccio di ferro Usa-Cina e per le prospettive
di crescita dell’economia globale, hanno superato la soglia arrivando a
sfiorare 1.505 dollari l’oncia, in rialzo del 2% circa sui prezzi di
ieri sera. Si tratta dei massimi segnati dall’oro dall’aprile 2013. I
record storici dell’oro sono stati toccati invece nell’estate 2011
quando le quotazioni si portarono in area 1900 dollari l’oncia.
Spread torna sotto 200 p.b. in chiusura, rendimento all’1,41%
Chiusura
in netto calo per lo spread BTp/Bund che in chiusura varca al ribasso
la soglia dei 200 punti base. Al termine delle contrattazioni il
differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin
IT0005365165) e il pari durata tedesco è indicato a 199 punti base, in
calo di 6 centesimi rispetto ai 205 punti base del finale della vigilia.
Il rendimento dei BTp decennale benchmark ha terminato anch’esso in
calo all’1,41% a fronte dell’1,52% segnato ieri sera in chiusura.
Commerzbank, target 2019 più difficili da raggiungere
Netto
calo per Commerzbank (-6,43%) alla Borsa di Francoforte. L’utile d del
gruppo è stato stabile nel secondo trimestre a 271 milioni grazie a
minori imposte mentre i ricavi sono scesi del 2% circa a 2,13 miliardi,
anche se al loro interno gli interessi attivi, al netto dei costi di
rifinanziamento, sono aumentati del 7%, raccogliendo i frutti di una
continua conquista di clienti. La banca stima per il 2019 dei ricavi
superiori al 2018 e «un leggero aumento» dell’utile netto, «anche se
questo obiettivo è divenuto ora più ambizioso» a fronte di un
«deterioramento sensibile della situazione macroeconomica e geopolitica
sempre più incerta», si legge in una nota del gruppo.
La vendita di Currenta mette le ali a Bayer (+6%)
La vendita della jv dei parchi chimici Currenta ha spinto al rialzo alla Borsa di Francoforte Bayer (+6%) e Lanxess (+4%) che partecipano alla società rispettivamente con il 60% e con il 40%. Ieri sera, in una nota, i due gruppi hanno annunciato l’accordo raggiunto con i fondi gestiti da Macquarie per la cessione dell’azienda che gestisce i parchi tedeschi di Leverkusen, Krefeld-Uerdingen, Dormagen. La valutazione totale dell’asset, che include anche degli immobili di Bayer, di 3,5 miliardi di euro prima della deduzione di 1,6 miliardi tra debito netto e obblighi di natura pensionistica. Al netto di tali voci, la quota di Bayer è valutata circa 1,17 miliardi a cui si aggiunge appunta la cessione di attività real estate e infrastrutturali per 180 milioni di euro. Per il gruppo di prodotti chimici specializzati con sede a Colonia, il valore netto della partecipazione in Currenta è di 780 milioni di euro.
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