Crisi di governo: urla, rosari e rubli Tra Lega e 5 Stelle un finale con rissa
di Aldo Cazzullo
Salvini arriva al Senato con il cellulare all’orecchio e trova tutti i banchi del governo occupati dai 5 Stelle. Hanno dovuto portare delle sedie in più per i sottosegretari. L’ordine della Casaleggio&Associati è trasmettere al Truce il messaggio: non ti vogliamo più. Il ministro dell’Interno è costretto ad attendere nervosamente in piedi che il Guardasigilli Bonafede gli ceda il posto accanto a Conte. Sembra una profferta di pace: Salvini si siede accanto al suo presidente del Consiglio, pronto ad accoglierne i rimproveri, e a ricucire l’alleanza; se necessario promuovendo Conte a commissario europeo e Di Maio a Palazzo Chigi. È la «sorpresa» annunciata da Calderoli poco prima davanti al (pessimo) caffè della buvette.
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