M5S-Pd, quattro ore di confronto a Palazzo Chigi: “Strada in salita, ancora molto da fare sui contenuti”. I Cinquestelle: “Chiariscano su Conte, la pazienza ha un limite”





In ogni caso, fanno sapere dal Pd, nel vertice a Palazzo Chigi non si è parlato di nessun nome. “E Nicola Zingaretti non entrerà nel governo M5s-Pd, resta alla Regione Lazio”.

Governo, Zingaretti: “Confronto finalmente è partito, è un fatto positivo”

  Alle 18 si era svolto un primo incontro veloce, meno di mezz’ora, in una sede fortemente simbolica, Palazzo Chigi, tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio: la possibilità di un ritorno di Giuseppe Conte (che a breve sarà a Roma dopo il G7 di Biarritz) appare concreta.

Nella proposta di accordo sul governo giallo-rosso avanzata dal M5S – riferisce l’agenzia Dire – il segretario Zingaretti ricoprirebbe il ruolo di vicepremier insieme al capo politico del movimento, Di Maio.

Politica

Governo, Salvini: “Ribaltone era pronto da tempo. In caso di voto pronti a manovra epocale”

Il vertice M5S nel pomeriggio avrebbe ‘sdoganato’ l’accordo col Pd su Conte premier, ma con un passaggio sulla piattaforma Rousseau. Tuttavia, per la consultazione online degli iscritti sussisterebbe un problema ‘tecnico’ legato ai tempi visto che domani cominceranno le consultazioni al Quirinale e si riunirà la direzione dem.

Il presidente della Repubblica – che aveva chiesto per le 19 una risposta dai partiti – ha infatti fissato le consultazioni da domani alle 16 a mercoledì alle 19.

Trattative per un nuovo governo

A proposito di una futura compagine governativa – secondo indiscrezioni – papabili per il ministero dell’Interno ci sarebbero l’attuale presidente del Copasir Lorenzo Guerini (obbligato a lasciare la carica che per legge spetta alle opposizioni), e l’attuale capo della Polizia Franco Gabrielli.

Si parla del responsabile economico del pd, Antonio Misiani, all’Economia e della vicesegretaria dem Paola De Micheli allo Sviluppo economico,mentre Paolo Gentiloni sarebbe in corsa per la carica di Commissario Europeo. Le richieste dal fronte grillino potrebbero riguardare – oltre il premier – tra gli altri il ministero degli Esteri per Di Maio.

Le trattative tra il Pd e il M5S

Il M5s non ha mai mollato il presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte. E da parte del segretario del Pd Nicola Zingaretti si è allentato il veto su Conte. Purché – è la condizione del segretario dem – la squadra dei ministri sia completamente rinnovata.

Governo, Zingaretti: “Serve discontinuità su contenuti e squadra. Per soluzione seria bisogna ascoltarsi a vicenda”

Le consultazioni al Colle cominceranno domani alle 16 e dureranno fino a mercoledì alle 19, segno, questo, che verrebbe considerata credibile la possibilità di un’intesa. In caso di fumata nera su tutto, Sergio Mattarella avrebbe potuto optare per un periodo di consultazioni più breve.

Nel primo pomeriggio si è riunito a Roma lo stato maggiore del M5S con Luigi Di Maio e quasi tutti i big pentastellati, da Roberto Fico ad Alessandro Di Battista, da Paola Taverna a Davide Casaleggio. Alla riunione, in una casa privata nel centro di Roma, al momento non c’è il garante Beppe Grillo.


Il vertice del Pd al Nazareno

Zingaretti in mattinata aveva riunito al Nazareno la cabina di regia al Pd: il presidente del partito Paolo Gentiloni, le due vicepresidenti Anna Ascani e Debora Serracchiani, i due vicesegretari Paola De Micheli e Andrea Orlando, e i capigruppo di Senato e Camera Andrea Marcucci e Graziano Delrio.

Il dialogo Pd-M5S per la formazione di un nuovo esecutivo continua. “Adesso la crisi di governo è nelle mani dei segretari di partito – ammonisce Matteo Renzi – come tutti, auspico che prevalgano la saggezza e la responsabilità”.

“Bisogna ascoltarsi a vicenda” aveva ribadito in mattinata il segretario dem Nicola Zingaretti, che aveva aggiunto: “Sono convinto che serva un governo di svolta. Ci vuole un programma condiviso e non due programmi paralleli”. Aveva poi sottolineato l’esigenza di “discontinuità” sui “contenuti” e più in generale sulla “squadra”. E aveva concluso: “Si può trovare una soluzione seria”.

Al termine del vertice dem, il capogruppo dei senatori dem, Andrea Marcucci, aveva dichiarato: “Non ci sono veti”.

Il calendario delle consultazioni al Quirinale

Martedì 27 agosto 2019 il presidente emerito Giorgio Napolitano, non trovandosi a Roma, verrà sentito telefonicamente. Alle 16.00 salirà al Colle la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 17 il presidente della Camera Roberto Fico. Alle 18.20 il gruppo misto del Senato. Alle 18.40 il gruppo misto della Camera.

Mercoledì 28 agosto alle 10 il gruppo “Per le Autonomie” del Senato. Alle 10.30 il gruppo “Liberi e Uguali” della Camera. Alle 11 i gruppi del Senato e della Camera di Fratelli d’Italia. Alle 16 i gruppi parlamentari del Pd. Alle 17 i gruppi parlamentari di Forza Italia. Alle 18 i gruppi parlamentari “Lega-Salvini premier”. Alle 19 i gruppi parlamentari del “M5S”.

Anpi: “No a destra pericolosa”

“Davanti al rischio di un governo guidato da una destra pericolosa, autoritaria e razzista e dell’aggravarsi del clima di odio, auspico una soluzione positiva e unitaria”. Così Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi, commenta la crisi di governo.

“La primissima preoccupazione di un nuovo Governo – sostiene – deve essere il contrasto radicale al clima d’odio e di razzismo presente oggi nel Paese e ai provvedimenti che hanno contribuito a determinarlo; per questo vanno cancellati i decreti sicurezza. Occorre una svolta democratica e costituzionale, ispirata al valore della dignità, dei diritti umani, della parità di genere, del lavoro, della difesa dell’ambiente, dell’europeismo.

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