Governo, vertice Pd-M5S. L’appello di Conte: «Serve esecutivo forte». Di Maio: il problema vicepremier non esiste più

Alle 19 è arrivata la replica su Facebook di Di Maio: «Noi non svendiamo le nostre idee e come capo politico sento sempre il dovere difendere la dignità mia e degli eletti. Avevamo due strade, la prima tornare al voto, la seconda provare a verificare se c’era qualcuno a realizzare il nostro programma. Abbiamo guardato alle soluzioni, non alle poltrone». E ha chiarito: «Il problema del vicepremier non esiste più. Il punto era diverso: il presidente del Consiglio è super partes, quindi se c’era un vicepremier del Pd doveva essercene un altro del M5S. Una volta che il Pd ritira il suo, non si pone più il problema, potevano pensarci prima». Secondo il leader grillino, avendo il Pd rinunciato ad un vicepremier, anche il M5S rinuncia al suo e il problema non si pone più. La condizione che adesso Di Maio avanza è invece quella di nominare ministri incensurati.

Ore 18.41 – Conte: «Con Di Maio e Zingaretti possiamo cambiare l’Italia»

«Oggi ho i responsabili politici ho chiesto di restare esclusivamente concentrati sui problemi che impediscono ai cittadini di avere una vita migliore. I cittadini ci chiedono di non distrarci. Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti abbiamo oggi una grande opportunità, migliorare l’Italia e fare il bene del Paese». Lo dice il premier incaricato Giuseppe Conte in una diretta Facebook, al termine dell’incontro con i vertici dem e grillini. «Ho accettato con riserva l’incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese». E ha concluso: «È una fase cruciale, serve esecutivo forte e stabile. Sto lavorando a una squadra competente. E agli iscritti M5S dico, non teniamo idee dentro cassetto».

Ore 18,39 – Toti: «Intesa Pd-M5s è senza prospettive»

«Governo Pd-M5S senza prospettive». Lo ha detto da Matera il leader di «Cambiamo», Giovanni Toti nella tappa inaugurale del tour per presentare il movimento. «Questo governo – ha aggiunto il Presidente della Regione Liguria – ha prospettive, francamente, non entusiasmanti perché questa legislatura è nata già zoppa e senza una maggioranza. Ha visto convivere un compromesso al ribasso tra Lega e M5S nella prima parte della legislatura, che ha dato qualche risultato, ma molto più non ne ha dati. Oggi siamo al compromesso sul compromesso: due partiti sconfitti dalle urne si sposano in un secondo compromesso. Questo Paese ha bisogno di scelte che guardino al futuro, dritto negli occhi, e che abbiano il tempo di maturare e di cambiare davvero il Paese stesso»

Ore 18,36 – Ruocco: «Voterò sì»

«Domani io voterò convintamente sì ad un governo presieduto dal Presidente Giuseppe Conte. Al centro di tutto deve esserci, sempre e comunque, l’interesse collettivo dell’Italia e degli italiani». Così su Facebook Carla Ruocco, esponente del M5S e presidente della Commissione Finanze della Camera.

Ore 18,12 – D’Uva: «Spero iscritti votino programma postideologico»

«Cosa voterò? Mi sembra ovvio, ho lavorato sul programma che oggi cerchiamo di chiudere e di portare a Palazzo Chigi, un progetto post ideologico che non è né di destra né di sinistra ma che si basa sulle cose che si fanno e che appunto sono alla base del programma. E mi aspetto che gli iscritti non pensino a categorie come destra e sinistra ma guardino alle cose che si fanno e a questo progetto post ideologico», ha detto il capogruppo M5s alla Camera M5s D’Uva, prima di entrare al vertice a Palazzo Chigi.

Ore 17,55

Anche i capigruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, sono arrivati a palazzo Chigi per l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione Pd. Il vertice è iniziato subito dopo.

Ore 17,40

«Governo sì ma non a tutti i costi». Lo dice Luigi Di Maio in un’intervista andata in onda su Class Cnbc (realizzata nel weekend) sottolineando che Conte «è il miglior premier possibile» e la «Lega ha sprecato occasione storica». «Se nasce un Conte bis, nasce – spiega il capo politico del M5S – perché abbiamo nel programma di governo i temi che interessano alle persone, e non dobbiamo assolutamente approssimarli o annacquarli. Devono essere obiettivi ben precisi», conclude Di Maio.

Ore 17,30

«Speriamo che si faccia presto e bene», ha detto il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio arrivando a palazzo Chigi per l’incontro con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e la delegazione del Movimento 5 Stelle. «Ognuno agisce con le proprie regole e i propri meccanismi. Noi parliamo del programma e andiamo avanti con il lavoro impostato in queste settimane», ha aggiunto il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, a chi gli chiedeva se considerasse uno sgarbo la mancata risposta M5s alla proposta dem di rinunciare ai vicepremier.

Ore 16,53

L’incontro delle delegazioni Pd e M5s con il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe, Conte slitta – si apprende da fonti parlamentari – alle 17,30.

Ore 16:15

Si è tenuto, intorno all’ora di pranzo, un incontro tra il capo politico M5S Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in un appartamento del centro di Roma. Al termine dell’incontro Di Maio non ha rilasciato dichiarazioni mentre Di Battista non si è espresso su quale sarà il suo voto su Rousseau. «Non ho mai dichiarato in vita mia», ha affermato l’ex parlamentare.

Ore 14,56

Conte convoca capigruppo del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle alle 17,00 a palazzo Chigi.

Ore 14,45

«Oggi ci incontreremo. Attendiamo, la convocazione la fa M5S». Lo ha detto Graziano Delrio, lasciando la sede del partito insieme al capogruppo in Senato, Andrea Marcucci.

Ore 14,18

«Le parole del leghista Andrea Crippa che parla di scambi e cambi di casacca che riguarderebbero nove senatori del Movimento 5 Stelle sono inquietanti. E ci fanno ripiombare nella peggiore politica, in cui si promettono poltrone e candidature e si paventano giochini di palazzo sulla pelle degli italiani». Così in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli.

Ore 14,05

«Penso che è un’esperienza che debba essere tentata». Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un’intervista al canale televisivo francese Lci commentando la possibile formazione di un nuovo governo tra M5s e Pd e il ritorno di Matteo Salvini all’opposizione. «Il posto dell’Italia è essere al cuore dell’Unione europea e dell’Europa, ed è il senso del nuovo governo se riuscirà a entrare in funzione», ha spiegato Moscovici.

Ore 13,30

«Non è ammissibile che un patto di governo nato, almeno stando ai suoi promotori, con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni e la dignità repubblicana, venga sottoposto alle forche caudine di una votazione anonima e non controllabile da nessuno», dice Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, «non è lecito che una platea di poche migliaia di persone, interpellate attraverso una società privata, imponga la sua volontà, qualunque sia, al Parlamento, agli eletti, alle istituzioni democratiche. Le consultazioni nei partiti si fanno prima, non dopo, la stipula di accordi. È per me incredibile che il Pd abbia accettato il diktat Cinque Stelle sulla piattaforma Rousseau, come è incredibile che lo accetti il premier incaricato Giuseppe Conte. Come si può attribuire a quel voto una potestà decisiva e non semplicemente consultiva? Per mesi le sinistre hanno agitato rischi autoritari o addirittura eversivi alle porte: e adesso? L’articolo 1 della nostra Costituzione affida la sovranità al popolo «nelle forme e nei limiti della Costituzione» che, fino a prova contraria, non prevede interventi della Casaleggio Associati».

Ore 13,15

«Credo di sì». Il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, risponde così quando gli viene chiesto se oggi potrebbe esserci un nuovo incontro con i 5 Stelle. «Voto su Rousseau? Rispetto i meccanismi di tutti, quindi anche quelli dei 5 stelle».

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Ore 12,46

Beppe Grillo si affida al “suo Neurologo”, la formula con la quale dal suo blog spesso fa il punto della situazione, per scrivere: «Tre teste, sì, una rivolta a Luigi, incazzata ed ancora stupefatta per l’incapacità a cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa». «L’altra a tutto il mondo, che sa soltanto spettegolare malignamente, trattenuto dalla serra mediatica. Che Beppe trafora elevandosi a contenere tutti gli umori presenti, su, su fino alla stratosfera della mente collettiva. Una terza mente incorporava la stanchezza di Conte». Grillo si domanda: «Ma perché Conte è stanco? È l’unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore: una persona eccezionale perché capace di rimanere normale, non sono tantissimi». «In un mondo così inquinato da vedere il nulla dove c’è impegno e ragionevolezza l’Elevato incorpora dentro a sé, per mondarli, gli spiriti più maligni: depressione, incapacità a cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere. Il suo messaggio rimbalza di continuo come la pallina di un flipper 3D che neppure il flipper stesso riesce a contenere. I media, cui non è rivolto alcun messaggio, non resistono e riecheggiano l’urlo dell’Elevato che non resterà altro da fare: inseguirlo». «Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo».

Ore 12,25

La nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5S in programma domani sulla piattaforma Rousseau. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell’incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento.

Ore 12,03

«Le autonomie sono nei nostri 20 punti. È stata la Lega a non volerle portare avanti». Così Barbara Lezzi al termine della riunione a Palazzo Chigi dei vertici M5S. «Quando si rispetta la Costituzione e si colma il divario fra Nord e Sud, allora le autonomie diventano un vantaggio. L’importante è farle bene nell’ottica della coesione», ha aggiunto il ministro per il Sud.

Ore 11,44

Andrea Crippa, deputato e vicesegretario della Lega: «Siamo stati contattati da nove senatori del M5S, dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, Puglia: se gli diamo un seggio votano no a Conte. Noi porte aperte, valuteremo caso per caso. Faremo scelte che saranno basate su quanto queste persone hanno fatto per i temi cari alla Lega: dalla legittima difesa, alla immigrazione, alle misure sulle tasse». «Quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli».

Ore 11,40

«Una bocciatura da parte della piattaforma Rousseau è nel novero delle cose. Io però confido che i cittadini capiscano la potenzialità dell’accordo con il Pd e gli diano il via libera». Lo ha detto il sottosegretario Carlo Sibilia al termine dell’incontro della componente ministeriale di M5s a Palazzo Chigi. «Noi abbiamo proposto 20 punti, e siamo d’accordo che dobbiamo trovare una sintesi. Ma mi sembra che già ora abbiamo trovato una intesa impostante». «Ritengo che Di Maio debba avere un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed e’ giusto così».

Ore 11,26

Termina l’incontro a Palazzo Chigi del M5S. Sono usciti il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli, Alessio Villarosa e Manlio Di Stefano. Quest’ultimo ha assicurato che non si è parlato di poltrone. «Il ruolo di vicepremier? Non ne abbiamo parlato neanche oggi, abbiamo parlato dei 20 punti del programma, deciderà Conte». «Un posto centrale di Di Maio» all’interno del futuro governo «serve a prescindere., ha però aggiunto. A chi gli chiedeva un commento sulle parole di Beppe Grillo, il sottosegretario agli Esteri ha risposto: «Non c’è nessuno scontro, Grillo ha sempre la sua tecnica, dare una randellata per dare meglio il messaggio a tutti: parla a nuora perché suocera intenda».

Ore 11,02

«Tutto vero. C’è una pattuglia di senatori berlusconiani guidati da Gianni Letta pronta a votare sì all’occorrenza e stabilmente dalla manovra in avanti». Lo scrive su Fb il senatore M5S, Gianluigi Paragone.

Ore 10,36

«La piattaforma» Rousseau «è un mezzo» di cui «un movimento politico ha deciso di dotarsi per prendere le proprie decisioni, pari ad una direzione di partito. Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa». Lo ha detto a Radio Capital il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

Ore 10,35

Per le ore 13 viene convocata dal segretario Zingaretti al Nazareno la cabina di regia Pd con il presidente del partito Gentiloni, i vicesegretari Orlando e De Micheli, i capigruppo Marcucci e Delrio, le vicepresidenti Ascani e Serracchiani e il tesoriere Zanda.

Ore 10

Il leader M5S Luigi Di Maio, riunisce a Palazzo Chigi il vertice del Movimento 5 stelle. Le previsioni sono che il leader politico del Movimento non cederà facilmente alle pressioni di rinunciare a un ruolo di vicepremier. Si tratta di una riunione allargata, alla quale prendono parte la componente ministeriale del Movimento e diversi esponenti parlamentari di spicco dei Cinque Stelle.

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