Milano, i grattacieli di Citylife crescono a vista d’occhio: dieci anni in timelapse
Fanelli è da sempre un appassionato del timelapse, e non appena le nuove tecnologie hanno reso questa tecnica abbordabile a tutti ne ha approfittato. All’inizio è stata un’impresa pionieristica: «Armato di una macchina fotografica DSLR Canon, di un temporizzatore, di un cavo della corrente 220V tirato da casa, di un trasformatore e di una copertura in plastica, ho posizionato sul tetto del mio palazzo il primo punto di ripresa, deciso a lasciarlo lì fino a che non sarebbero nati i tre grattacieli – racconta -. Ho impostato il temporizzatore in modo da scattare una foto ogni ora. Poi serviva un intervento di manutenzione ogni quindici giorni, per vedere se tutto funzionava ancora e per prelevare la scheda di memoria». shadow carousel
Dopo due anni Fanelli ha mostrato il suo lavoro alla direzione dei lavori, che ne è stata entusiasta: ha deciso di acquistare quanto realizzato nei primi due anni di riprese e ha finanziato le successive installazioni e manutenzioni. Nel corso dei successivi anni i punti di ripresa sono diventati cinque e la tecnologia si è evoluta, semplificando l’immane lavoro del fotografo. «La tecnica consiste nel selezionare a mano, dalla immensa mole di foto scattate, le giornate con buona visibilità scartando le giornate di pioggia e scarsa visibilità», spiega Alberto. «Si prendono poi le solo le foto di un certo orario e le si monta in sequenza, stabilizzandole e ammorbidendo gli sbalzi dinamici di esposizione». In questa versione del video, realizzata per festeggiare i 10 anni dall’inizio delle riprese, Fanelli ha anche dato l’illusione di un mondo lillipuziano usando la tecnica del Tilt&Shift. Ora è già in pista con un nuovo progetto: sta realizzando il timelapse della costruzione del nuovo grattacielo UnipolSai a Porta Nuova, l’avveniristico «Nido verticale» di Mario Cucinella, 125 metri di altezza, tutto in legno e vetro, con la facciata scandita da griglie a «X».
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