Israele, la svolta del partito arabo: “Gantz premier”



Parole che creano un ulteriore ostacolo alla formazione del governo in un Paese uscito spaccato dalle urne: i risultati definitivi assegnano a Blu e Bianco 33 seggi contri i 31 del Likud, e allo schieramento di Gantz la maggioranza, ma solo con il sostegno arabo. Per superare la soglia dei 61 deputati necessari per controllare una Knesset di 120 membri l’ex generale avrebbe comunque bisogno di Lieberman: per ora Blu e Bianco non si è espresso sul possibile appoggio degli arabi, ma si è impegnato a riunire in un governo “tutti i partiti sionisti, incluso il Likud”.

Il presidente Rivlin ieri è tornato a fare appello a tutti i maggiori partiti per la formazione di un esecutivo di unità nazionale, ma la sfida appare complessa. Nelle prossime ore a colloquio con il presidente della Repubblica ci sarà il Likud di Netanyahu, da dieci anni ininterrottamente al potere, uscito ridimensionato dal voto di martedì. Il premier nelle prossime settimane dovrà affrontare anche il verdetto dei giudici che vogliono incriminarlo per tre diversi casi di corruzione.

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