Trump a Zelensky: “Fammi questo favore” | Diffuso il testo della telefonata per chiedere di indagare su Biden
“Dagli Usa molti aiuti a Kiev” – Dalla trascrizione emerge che Trump, prima di chiedere al presidente ucraino di indagare sul figlio di Biden, gli ricordò che gli Stati Uniti inviano aiuti a Kiev. “Facciamo molto per l’Ucraina” furono le sue parole, aggiungendo che, al contrario, l’Europa non fa abbastanza.
Il testo e gli aiuti all’Ucraina – Secondo quanto si legge nel documento, Trump però non fece un esplicito collegamento tra gli aiuti statunitensi – bloccati una settimana prima – e un’indagine su Hunter Biden. Zelensky rispose che il presidente statunitense “aveva assolutamente ragione” a dire che i Paesi europei “non fanno quanto dovrebbero per l’Ucraina”. La trascrizione non è testuale, ma si basa su “note e ricordi” delle persone presenti nella Situation Room e dei membri del Consiglio di sicurezza nazionale, hanno spiegato alla Casa Bianca.
Il Congresso indaga sul nodo aiuti –
I membri del Congresso americano stanno indagando per appurare se, dopo
la telefonata, Trump fece ancora pressioni per riaprire l’inchiesta su
Biden in cambio del ripristino degli aiuti congelati, secondo quanto
riferiscono alcuni media Usa. Si tratta dei primi passi dell’indagine
formale per impeachment annunciata.
Il presidente: “Nessuna pressione su Kiev, è guerra politica”
– Trump ha commentato a sorpresa la decisione dell’avvio di un’indagine
dicendo che “questa è una guerra politica. Nessuna pressione, sono solo
fake news. E’ la peggiore caccia alle streghe della storia Usa”. Il
presidente ha quindi spiegato di aver “parlato con i vertici
repubblicani in Congresso e ho assicurato la piena trasparenza sulle
indagini”. Quindi ha rilanciato: “Chiedo trasparenza ai democratici che
sono andati in Ucraina e hanno tentato di costringere il nuovo
presidente a fare le cose che volevano sotto forma di minaccia
politica”.
“Ho informato il capogruppo del Grand old Party,
Kevin Owen McCarthy, e tutti i repubblicani alla Camera – ha insistito
Trump – che sostengo pienamente la trasparenza sulle informazioni del
cosiddetto informatore, ma insisto anche sull’avere trasparenza da Joe
Biden e suo figlio Hunter, sui milioni di dollari che sono stati
rapidamente e facilmente portato fuori dall’Ucraina e dalla Cina”.
Zelensky difende Trump: “Non mi ha fatto pressioni” –
A favore di Trump si è però espresso proprio Zelensky, il quale ha
garantito, durante l’incontro bilaterale con Trump a New York, che
“Nessuno ha fatto pressioni su di me. Tutti avete letto: è stato un
colloquio normale, abbiamo parlato di molte cose, ma nessuno mi ha fatto
pressione”. Zelensky ha aggiunto di non voler “essere coinvolto nel
dibattito e nel processo democratico delle elezioni americane”.
Hillary Clinton: “Sì all’impeachment”
– “Il presidente degli Stati Uniti ha tradito il nostro Paese – ha
twittato l’ex segretario di Stato Hillary Clinton, sconfitta proprio da
Trump nel 2016 nella corsa alla Casa Bianca -. E’ un pericolo chiaro a
tutte le cose che ci rendono forti e al sicuro. Sostengo l’impeachment”.
Il figlio di Biden e le richieste di Trump a Kiev
– Il figlio di Joe Biden, Hunter, ha lavorato per una società ucraina
di gas naturale, Burisma, di cui era membro del board. Dal documento
diffuso emerge che Trump disse a Zelensky che, come vicepresidente di
Barack Obama, Biden (insieme ad altri leader occidentali) fece pressioni
sull’Ucraina nel 2016 per licenziare il procuratore generale Viktor
Shokin, il cui ufficio aveva aperto un’indagine su Burisma, perché era
considerato non sufficientemente duro nella lotta contro la corruzione.
Usa, come funziona la messa in stato dʼaccusa presidenziale
TGCOM
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