Fine vita, Conte: «Ho dubbi che ci sia un diritto alla morte. Sì a obiezione di coscienza per i medici»
CEGLIE MESSAPICA — Giuseppe Conte gioca in casa, piazza del Plebiscito è piena di pugliesi come lui e il presidente del Consiglio si concede a tutto campo. Auspica un bis di Sergio Mattarella al Quirinale «se fosse disponibile», riabilita Danilo Toninelli («Peccato che non faccia parte della squadra») e quando la domanda sul fine vita arriva, l’inquilino di Palazzo Chigi in trasferta a Ceglie Messapica auspica un confronto «sereno e serio» in Parlamento. E, «da giurista e da cattolico», si schiera con chi teme che la sentenza della Corte costituzionale apra la strada all’eutanasia: «Non ho dubbi che esista un diritto alla vita, ho dubbi che l’autodeterminazione possa spingersi fino al diritto alla morte». Parole che piaceranno al Vaticano, tanto più che Conte, dopo aver spronato il Parlamento a legiferare, pronuncia tra gli applausi il suo «sì all’obiezione di coscienza per quei medici che non se la sentono di procurare la morte».
A intervistare il premier, assiso su un divanetto bianco, è il giornalista pugliese Angelo Maria Perrino, che organizza la tradizionale «Piazza» di fine estate. Conte schiva le trappole, ma il direttore di Affaritaliani.it lo sottopone a ogni possibile tortura, dal video di Salvini al Papeete alle foto della sua compagna in spiaggia, che il premier scaccia via con un sorriso e un gesto della mano: «Giriamo, giriamo… Siamo riservatissimi». Si parte dall’economia. Conte rilancia il «grande piano per il Sud», il «new green deal» e il «patto sociale» contro l’evasione fiscale: «Da giurista non mi piace il tintinnar di manette, ma la pena detentiva per i grandi evasori ci deve essere».
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