Cittadinanza ai figli dei migranti, riparte la riforma: c’è l’intesa Pd-M5S
“Non abbiamo molto scuse. Se tutti crediamo in quel che abbiamo dichiarato in questi anni lo ius soli si può fare”. Così Matteo Orfini, parlamentare del Partito democratico, in un post su Fb elencando le posizioni a favore dello ius soli espresse da esponenti del centrosinistra nella scorsa legislatura da Renzi a Delrio a Zingaretti. “Se per tagliare i parlamentari ci vogliono solo 2 ore, come dice spesso Di Maio, per fare lo ius soli ci vogliono solo pochi giorni. Pochi giorni – prosegue – per restituire un diritto negato a tante persone. Ieri ho fatto una proposta e sono stato attaccato da Salvini, da Fontana, dalla Santanchè, dalla Meloni, dalla Gelmini. Che ne dite, lo facciamo o ci spaventiamo di Salvini?”, conclude Orfini.
“L’atteggiamento politico verso i migranti “sta cambiando ma voglio essere prudente. Le premesse sono buone, un cambio di passo c’è stato ma non firmo carte in bianco. Aspetto gli esiti”, ha affermato l cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. “Lo Ius culturae è da promuovere, perché “l’integrazione, senza il riconoscimento da un punto di vista normativo, sarebbe un contenitore vuoto”.
Nel nostro Paese, un alunno su dieci è figlio di immigrati. Ma è un esercito di bambini senza cittadinanza. Sono sempre di più infatti i ragazzi e le ragazze possibili beneficiari della mancata riforma dello ius soli: l’anno scorso era ben 825mila.
Studenti di tutte le età, come Jovana. “La verità? In questo Paese la condizione di straniero non trova mai una fine». Jovana Kuzman è una giovane romana di origini serbe. Una “italiana senza cittadinanza”, come tanti altri coetanei alle prese ogni giorno con la difficoltà di sentirsi stranieri in casa propria.
Prosegue intanto il passaparola sul web: «Riapriamo il cantiere dello ius soli». Blog e social network rilanciano la battaglia per una nuova cittadinanza.
REP,IT
Pages: 1 2