Russiagate, l’indagine di Barr diventa un’inchiesta giudiziaria



L’indagine dell’Fbi sulle interferenze di Mosca era scattata nel luglio del 2016 e l’improvviso licenziamento dell’allora capo del Bureau, James Comey, portò alla nomina dello speciale procuratore Robert Mueller nel maggio del 2017. Mueller non ha stabilito che vi sia stata collusione tra la campagna presidenziale di Trump e il Cremlino ma ha evidenziato una serie di “contatti inappropriati” tra advisor del tycoon e i russi.

“Il nostro Paese sta indagando sulla corruzione delle elezioni del 2016”, ha spiegato Trump che sospetta un complotto ai suoi danni orchestrato dall’amministrazione di Barack Obama , anche “andando in altri Paesi per cercare di nascondere quello che stavano facendo”. Il premier italiano, Giuseppe Conte, dopo aver riferito al Copasir, ha confermato gli incontri di Barr a Roma con i vertici dei servizi il 15 agosto e 27 settembre scorsi ma ha escluso “qualsiasi coinvolgimento” dell’Italia nel Russiagate.

Russiagate, Conte al Copasir: “Mai parlato con Trump o con Barr. Nostra intelligence estranea ai fatti”

 
Anche se secondo Fox News l’indagine dell’attorney John Durham sulle origini dell’inchiesta dell’Fbi sul Russiagate “si è allargata sulla base di nuove prove scoperte durante il suo recente viaggio a Roma con il ministro della giustizia William Barr”. Durante il viaggio  i due hanno incontrato i dirigenti dei servizi di intelligence italiani. Le stesse fonti riferiscono che ora Durham è “molto interessato” a sentire James Clapper e John Brennan, direttori rispettivamente della National Intelligence e della Cia quando il controverso dossier dell’ex spia britannica Christopher Steele, pagato dalla campagna di Hillary Clinton e dal partito democratico, fu usato per intercettare l’ex consigliere di Trump Carter Page.

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