Matteo Renzi: “La manovra è insufficiente. Non andrò al conclave di Conte”
A chi gli chiede se allentare le regole non costituisca un grosso azzardo risponde che il suo intento è quello di rendere la disciplina meno complicata:
“Non propongo di saltare le regole, ma solo per questo piano choc di seguire regole più semplici, siamo in emergenza. E i danni si misureranno in crisi aziendali, in posti di lavoro, in fuga dei capitali. Siamo ancora in tempo per intervenire, ma va fatto subito, nei primi mesi del 2020. Dopo sarà troppo tardi. La nostra storia di governo dimostra che si può fare un ottimo codice degli appalti, ma anche correre in corsia preferenziale come abbiamo fatto a Milano per l’Expo e a Pompei per gli scavi. Attraverso il brillante lavoro dell’allora commissario Nistri, oggi Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, e del sovrintendente Osanna, adesso Pompei fa notizia per il flusso di visitatori mentre prima faceva notizia per i crolli. Quando c’è la pax burocratica gli italiani sono bravi a fare le cose: guardate come è andata con il ponte di Genova”.
L’ex premier sostiene di “non avere alcun problema” con Conte e di averlo sentito l’ultima volta a settembre, per parlare di Iva. Non andrà al ‘conclave’ che il premier sta organizzando con la squadra:
Non ho ricevuto alcuni invito. E peraltro ho preso l’impegno con i 5 stelle che non avrei partecipato ad alcun tavolo: loro hanno detto pubblicamente: “Faremo un governo purché Renzi non partecipi alle riunioni”. E io volentieri assecondo questa richiesta. Dunque se ci sarà un ritiro per fare squadra non ci sarò io ma Italia Viva ovviamente sì. Pronti a dire la nostra, pronti a dare una mano.
Della proposta avanzata da Giorgetti, di aprire un tavolo sulle riforme dice:
Sì. Le regole si scrivono insieme, sempre.
L’HUFFPOST
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