La sfida di Salvini. A Bologna pensando a Roma
È iniziata così una campagna elettorale che si preannuncia caldissima, perché la posta in gioco è enorme: dall’esito delle elezioni emiliane dipenderà anche il futuro del governo nazionale. Se la sinistra perde Bologna, è molto difficile che non perda pure Roma.
Si preannuncia anche, oltre che calda, anomala. Perché – sia detto senza alcuna offesa per Lucia Borgonzoni – la sfida sarà fra un candidato presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e un candidato presidente del Consiglio, Matteo Salvini. Un leader locale contro un leader nazionale. Non è previsto che Bonaccini abbia il soccorso stabile di un leader nazionale della sinistra: non è previsto e forse, dal punto di vista di Bonaccini, non è neppure augurabile.
Si preannuncia infine, questa campagna elettorale, dall’esito incertissimo. Mai come ora l’Emilia è stata “contendibile“. Il paragone con la vittoria di Guazzaloca a Bologna è improprio. Guazzaloca non era percepito come un uomo di destra (e neppure lo era); Salvini è il leader più di destra che abbia mai avuto il centrodestra italiano. Nell’intervista che ha rilasciato ieri al nostro Andrea Zanchi, ha voluto apparire moderato. Ecco, rassicurare: anche questa è per lui una nuova sfida. Forse la più difficile.
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