Casta diva
Tanta determinazione a tutelare se stessi è il motivo principale per cui difficilmente si tornerà a votare presto. Altro che fini analisi politiche, ma quale senso di responsabilità, al diavolo i disoccupati dell’Ilva e gli alluvionati di Venezia. La casa, signori, è la casa in centro a Roma che insieme allo stipendio e alle comparsate in tv tiene in piedi la legislatura. I costi di tutto ciò? E che sarà mai, basta alzare un po’ le tasse, andare al servile Tg1 e dire che non è vero, che tanto i fessi ci credono e tutto va avanti come se niente fosse.
E c’è pure Di Maio che fa lo sdegnato: «È una vergogna, la Trenta deve lasciare quella casa», tuona ora, a caso scoppiato, facendo la parte di quello che cade dalle nuvole ma che paga una sua giovane segretaria più di quello che guadagna un primario ospedaliero a fine carriera.
Ci piacerebbe sapere se anche gli altri ministri Cinque Stelle, tipo Toninelli e Lezzi, hanno mollato all’istante tutti i privilegi che avevano quando erano in carica. Perché la storia di questi anni insegna: con i Cinque Stelle a pensare male difficilmente si sbaglia. Comunque non si commette peccato.
IL GIORNALE
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