Di Maio incontra Grillo. I suoi: «Dimissioni da capo politico? No»
ROMA «Facciamo refresh sulla pagina del blog di Beppe Grillo ogni dieci secondi per vedere se arriva la bomba». Ai piani alti dei 5 Stelle in queste ore stanno messi così e forse anche per questo Luigi Di Maio ieri ha deciso di porre fine all’attesa e sminare l’ordigno il cui destinatario, a detta di tutti, è proprio lui. «Beppe, ora parlo io, voglio spiegarti come stanno le cose». La telefonata è partita ieri pomeriggio dal cellulare di Di Maio, con una richiesta esplicita: «Voglio vederti e spiegarti». E così sarà. Oggi Grillo riceverà l’uomo che il 22 settembre del 2017 a Rimini ha proclamato capo politico (dopo il voto su Rousseau). Un Grillo che dicono infuriato, deluso, tentato da gesti forti. Perché lui era espressamente contrario a un voto in Emilia-Romagna, che mette in difficoltà Pd e governo, ma Di Maio non lo ha ascoltato. Come non ha ascoltato nessuno, visto che nella riunione di poche ore prima c’erano tutti i big e tutti gli hanno detto: «Meglio non partecipare». Ma lui ha detto no, ha forzato la mano, e con Davide Casaleggio e Pietro Dettori ha allestito in quattro e quattr’otto un voto il cui esito positivo era scontato.
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