“L’inchiesta sulla fondazione Open? Ho sempre rispettato la legge”: la difesa di Carrai
Ho fiducia che la magistratura chiarirà presto la mia posizione. So di non aver commesso reati e di aver sempre svolto i miei compiti rispettando la legge”. Marco Carrai è tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Open. Ex componente del consiglio di amministrazione dell’ente che ero stato costituito per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi si difende con poche parole.
L’imprenditore – che è presidente di Toscana aeroporti e console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia – ha rilasciato questa dichiarazione nella tarda serata di ieri, quando si è appreso che il suo studio era stato perquisito ed egli risultava indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura fiorentina sulla fondazione Open, che dal 2012 al 2018 ha sostenuto le iniziative politiche di Matteo Renzi, e nella quale Carrai faceva parte del consiglio d’amministrazione insieme al presidente Alberto Bianchi, anch’egli indagato per traffico d’influenze e finanziamento illecito ai partiti, a Luca Lotti e a Maria Elena Boschi. Carrai, da tempo amico dell’ex premier, sarebbe stato il consigliere di riferimento per i finanziatori privati della stessa fondazione.
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