Ilva, ArcelorMittal chiede 4.700 esuberi per restare. I sindacati: irricevibile
Per i sindacati non c’è neanche lo spiraglio lasciato da Patuanelli. Hanno alzato un muro, respingendo subito la proposta di ArcelorMittal che prevede di ridurre gli attuali 10.789 dipendenti — quelli del piano originario firmato il 6 settembre 2018 — a 6.098 nel 2023, con 2.891 esuberi dal 2020 e altri 1.800 nei tre anni successivi, dopo che ArcelorMittal spegnerà l’Afo2 facendo entrare in funzione un forno elettrico ad arco che assorbirebbe meno mano d’opera, con la produzione che dai 4,5 milioni di tonnellate attuali potrà risalire fino a 6 milioni dal 2021 (ma nel piano originario nel 2023 si sarebbero dovuti superare gli 8 milioni). «Gli esuberi stimati da ArcelorMittal nel nuovo piano industriale 2020-2024 sono irricevibili — è stata la prima risposta del leader della Cisl Annamaria Furlan — considerando anche che con i mancati rientri al lavoro e i lavoratori in amministrazione straordinaria si arriverebbe a una quota compresa tra 6.300 e 6.700 esuberi». I sindacati hanno deciso di proclamare uno sciopero per il 10 dicembre: una delegazione sarà presente alla manifestazione già indetta da Cgil, Cisl e Uil a Roma, come ha riferito il leader della Uil Carmelo Barbagallo. «Perché — ha commentato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini — questo non è un piano industriale, ma un progetto di chiusura dell’Ilva: abbiamo un accordo firmato nel 2018 che prevede 8 milioni di tonnellate e quella è la base da cui partire».
Per i sindacati non c’è neanche lo spiraglio lasciato da Patuanelli. Hanno alzato un muro, respingendo subito la proposta di ArcelorMittal che prevede di ridurre gli attuali 10.789 dipendenti — quelli del piano originario firmato il 6 settembre 2018 — a 6.098 nel 2023, con 2.891 esuberi dal 2020 e altri 1.800 nei tre anni successivi, dopo che ArcelorMittal spegnerà l’Afo2 facendo entrare in funzione un forno elettrico ad arco che assorbirebbe meno mano d’opera, con la produzione che dai 4,5 milioni di tonnellate attuali potrà risalire fino a 6 milioni dal 2021 (ma nel piano originario nel 2023 si sarebbero dovuti superare gli 8 milioni). l’acciaieria
Ex Ilva, nel 2019 ArcelorMittal perderà 700 milioni: 1,9 al giorno
di Michelangelo Borrillo
«Gli esuberi stimati da ArcelorMittal nel nuovo piano industriale 2020-2024 sono irricevibili — è stata la prima risposta del leader della Cisl Annamaria Furlan — considerando anche che con i mancati rientri al lavoro e i lavoratori in amministrazione straordinaria si arriverebbe a una quota compresa tra 6.300 e 6.700 esuberi». I sindacati hanno deciso di proclamare uno sciopero per il 10 dicembre: una delegazione sarà presente alla manifestazione già indetta da Cgil, Cisl e Uil a Roma, come ha riferito il leader della Uil Carmelo Barbagallo. «Perché — ha commentato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini — questo non è un piano industriale, ma un progetto di chiusura dell’Ilva: abbiamo un accordo firmato nel 2018 che prevede 8 milioni di tonnellate e quella è la base da cui partire».
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