Primi mea culpa M5s su Bibbiano
I parlamentari 5Stelle sono piombati nell’imbarazzo generale. Sotto accusa finisce ancora una volta il capo politico. “Partiamo in quinta senza conoscere le carte, senza sapere. Come sempre. Se andate sulla mia bacheca Facebook non trovate post su Bibbiano per questa ragione”, dice un altro deputato al primo mandato. Di Maio approfittò dell’inchiesta sugli affidi dei bambini per colpire il partito di Nicola Zingaretti e per seguire la linea di Matteo Salvini, allora suo alleato di governo. Anche la Lega andò con toni pesanti contro il Pd. Basti pensare che l’attuale candidata governatrice dell’Emilia Romagna Lucia Borgonzoni in Aula alla Camera si presentò con una maglietta con su scritto: “Parliamo di Bibbiano”.
Il mea culpa da parte di Di Maio ancora non è arrivato. E neanche da Salvini che non torna indietro: “Bibbiano? Le uniche scuse devono farle coloro che senza motivo hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema”.
Ma i parlamentari 5Stelle invece sono molto critici: “La comunicazione esce sparata senza aspettare un minuto”, dice chi ha tenuto sempre un profilo basso e ora fa notare: “Ci siamo coperti di ridicolo. Prima e adesso”. E infatti adesso Matteo Renzi lo fa notare: “Vi ricordate la storia di Bibbiano? L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan ‘Parlateci di Bibbiano?’. Ricorderete come l’arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel Sindaco”.
Nicola Zingaretti invece non cita il Movimento 5 Stelle ma in maniera molto chiara dice: “A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”. La campagna politica è quella in Emilia Romagna, che a gennaio andrà al voto. Tra i 5Stelle c’è anche chi oggi dice: “Forse dovremmo chiedere scusa”.
L’HUFFPOST
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