Boris Johnson trionfa in Gran Bretagna. Brexit, voto prima di Natale
Dopo aver ammesso un risultato «molto deludente», invece, il leader dei Labour Corbyn non ha annunciato le dimissioni immediate ma — rieletto deputato per la decima volta nel collegio londinese di Islington Nord — ha detto che non sarà più lui a capo del partito «alle prossime elezioni» tra 5 anni ma che lo guiderà «in una fase di riflessione» sull’esito del voto restando in Parlamento. I liberal democratici hanno ottenuto 11 seggi ma perso la loro figura di spicco: la leader Jo Swinson non è stata rieletta e non potrà — per legge — guidare il partito.
Dopo tre anni di stallo dal referendum sulla Brexit la Gran Bretagna ha scelto di votare a favore dei conservatori e di un primo ministro determinato a siglare a tutti i costi il divorzio dall’Unione europea. Molti sono però i nodi ancora da sciogliere. La Scozia minaccia la secessione e il Partito nazionale scozzese ha conquistato 48 seggi. Per Johnson il primo passo sarà dunque naturalmente lasciare l’Ue, alla ricerca di una rinascita economica basata su nuovi accordi internazionali. Una volta completata l’uscita, il primo ministro penserà al resto: la sanità, le scuole, le comunità rurali in difficoltà, il degrado delle città.
Tra i primi a complimentarsi per il risultato il presidente Usa Donald Trump che su Twitter ha scritto: «Congratulazioni a Boris Johnson per la sua fantastica VITTORIA! La Gran Bretagna e gli Stati Uniti saranno ora liberi di concludere un nuovo vasto accordo commerciale dopo Brexit. Questo accordo ha il potenziale per essere molto più grande e più redditizio di qualsiasi accordo che potrebbe essere fatto con l’Ue».
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