Boris Johnson e la Brexit: dai Beatles a Downton Abbey Londra ci appartiene ancora
E la fiaba globale di Harry Potter, ultima invenzione di una letteratura fantastica che da secoli continua a «riempire il cielo inglese di miraggi». Tutti i miti letterari britannici in questi anni sono diventati film di successo internazionale: Narnia, Alice nel paese delle meraviglie, Jack the Ripper, Sherlock Holmes, Gulliver, Frankenstein, i romanzi delle sorelle Bronte e ovviamente Shakespeare (lo splendido Shakespeare in Love di John Madden vinse sette Oscar nel 1999, bellissimo anche Anonymous in cui il Bardo era in realtà il conte di Oxford); mentre prima l’americano Kevin Costner, poi il neozelandese Russell Crowe diventavano Robin Hood. Nel frattempo si portavano al cinema le regine, dalle due Elisabetta a Vittoria, e gli scienziati: Stephen Hawking de La teoria del tutto e Alan Turing, il genio che decifrò il codice dei nazisti ma fu perseguitato in quanto omosessuale.
Damien Hirst metteva in formalina gli squali e lanciava la Tate Modern, Lewis Hamilton vinceva il Mondiale di Formula1 a 23 anni, Amy Winehouse pareva la voce di Dio, Alexander McQueen provocatore dell’alta moda inventava le scarpe armadillo indossate da Lady Gaga. Se tu non andavi a Londra, Londra veniva da te. Poi qualcosa si è rotto.
La grande crisi del 2008 ha colpito duro la capitale della finanza europea. I laburisti hanno perso le elezioni del 2010 e non si sono più ripresi. L’Olimpiade 2012 fu un successo; ma la Brexit ha fatto perdere tre anni e mezzo sia al Regno Unito sia all’Europa. Amy Winehouse se l’è portata via la droga, McQueen si è suicidato, e James Bond ha assunto le fattezze rudi di Daniel Craig, che ai tempi di Sean Connery avrebbe fatto il cattivo della Spectre. Eppure la metropoli multietnica continua ad avere grande capacità di attrazione e di creazione di miti, neppure paragonabile a quella dei Paesi dell’Unione, comprese Francia e Germania. La serie di culto Downtown Abbey è approdata al cinema, Adele non sbaglia una canzone, Banksy è di qui, il Guardian ha il sito più visitato d’Europa, il Liverpool è tornato a vincere la Champions. Londra, anche se non ci vuole più, ci appartiene. E non si libererà mai di noi.
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