Gennaio di scioperi per aerei e Tlc. Oltre 4 milioni di lavoratori col contratto scaduto nel 2020

Insomma, i cieli italiani si confermano in fermento mentre resta sullo sfondo il caso-Alitalia, con la compagnia di bandiera ancora in cerca di una soluzione per la sopravvivenza. Subito dopo l’Epifania, cominceranno i lavori sul decreto Alitalia. La commissione Trasporti della Camera avvierà una serie di audizioni: il 7 gennaio verranno ascoltati, alle 13,45, i rappresentanti di Lufthansa e alle 14,30 il commissario straordinario Giuseppe Leogrande. Alle 16 della stessa giornata sarà la volta del ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Ed entro le 19 è fissato il termine per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi. Il decreto è atteso nell’Aula di Montecitorio il 13 gennaio per la discussione generale, che andrà avanti il giorno successivo.

Poco prima di Natale, intanto, è stata raggiunta l’intesa per la proroga della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Alitalia. Al ministero del Lavoro, i sindacati e l’azienda in amministrazione straordinaria si sono accordati per estendere la cigs per tre mesi, fino a marzo, per un totale 1.020 persone, di cui 70 comandanti, 310 assistenti di volo e 640 addetti di terra. Si tratta di un numero inferiore a quello dei dipendenti interessati dalla procedura oggi in corso e che scade a fine anno (1.075).

Tlc e giudici

Nel settore Tlc, il 27 gennaio è previsto che incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro i lavoratori di Wind Tre aderenti a Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom e Ugl. Inoltre, lo Snater ha deciso una protesta articolata a Telecom Italia a fine turno e con il blocco degli straordinari. Infine, dal 6 gennaio al 1 febbraio si asterranno dalle udienze civili e penali i giudici dell’Unione Nazionale Giudici di Pace, dell’Associazione Nazionale Giudici di Pace e del Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace.

Oltre 4 milioni di lavoratori col contratto scaduto

Al netto di questi casi specifici di alcuni settori economici, il quadro del mondo del lavoro è più complicato, in prospettiva, per oltre 4 milioni di lavoratori: tanti quelli che si ritrovano all’inizio del nuovo anno con il contratto scaduto. Se a questi si aggiungono anche gli altri contratti in scadenza entro dicembre dello stesso anno il numero sale a 6,5 milioni: quasi la metà di tutto il settore privato. Sono i dati estratti dall’Agi dal XXI rapporto sul mercato del lavoro del Cnel. In particolare al 31 dicembre 2019 scadono ben 73 Ccnl; altri 126 nel corso del nuovo anno. Situazione critica anche per il settore pubblico con 20 contratti collettivi scaduti. Il 31 dicembre 2019, infatti, scadranno i tre Ccnl riferiti al maggior numero di addetti del sistema di relazioni industriali italiano, e precisamente quello delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi (2,4 milioni), quello delle aziende metalmeccaniche (1,4) e quello della logistica (470.000). La percentuale dei lavoratori in attesa di rinnovo oscilla tra il 78% nel settore metalmeccanico e il 13%-15% nel chimico e nelle aziende di servizi.

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